Andy Roddick: differenze tra le versioni

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* Penso che Andy abbia uno dei migliori servizi del circuito, e qui è già fuori all'inizio della prima settimana. Quindi probabilmente non ruota tutto attorno alla battuta o a quanto bene tu riesca a servire. Voglio dire, il [[tennis]] è qualcosa di più. Non è un'esibizione per la tua battuta. Ho qualcos'altro nel mio gioco, visto che da tanti anni gioco ai massimi livelli. Quindi non penso sia così. Non penso che il servizio mi possa portare in cima. ([[Elena Dementieva]])
* Roddick è un campione incompleto. Avesse avuto un rovescio adeguato, la sua carriera e la stessa storia del tennis degli ultimi anni sarebbero state diverse. Il suo tennis si è sempre basato su un dritto devastante e una prima di servizio con la quale ha raggiunto velocità impossibili per i colleghi. Questi due colpi gli hanno impedito, o più probabilmente non gli hanno fatto ritenere necessario, di lavorare sul rovescio, sul quale sono intervenuti senza successo allenatori ed ex campioni (Connors). ([[Rino Tommasi]])
* {{NDR|«''Chi sono i giocatori che vorrei sentire in una conferenza stampa oggi?''»}} Roddick n.1, Roddick n.2, Roddick n.3, Roddick n.4... gli altri, nessuno, noiosissimi! ([[Goran Ivanišević]])
* Totalmente sprovvisto di grazia, senza un briciolo di talento, ha vinto (troppo) per mancanza di avversari sfruttando, come Lleyton Hewitt, l'interregno Sampras/Federer. Da tempo staziona stancamente nella top ten, per il colpevole lassismo degli avversari. Un tennista-clavatore, senza la prima di servizio faticherebbe a stare nei primi 50. A rete commette sciagure, tatticamente è dadaista (ma non sa cosa vuol dire dadaista). Uno scempio estetico prolungato, inenarrabile. Inaccettabile. E non lo aiuta quel cappellino perennemente gocciolante (mai vista una visiera sudare così). Malissimo. ([[Andrea Scanzi]])
* {{NDR|Nel 2006}} Vado matto per l'attitudine di Andy, è la stessa che avevo io. Del resto mi ha conquistato con due parole: "''Voglio vincere''". Vorrei trasmettergli qualcosa, vorrei ridargli gioco e sicurezza: non pensavo di diventare coach, ho cominciato perché Andy ed io siamo diventati amici, continuo perché succhia ogni parola come una spugna e impara subito, voglio portarlo al massimo, al numero uno. ([[Jimmy Connors]])