La leggenda del pianista sull'oceano: differenze tra le versioni

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*Tutta quella città... non si riusciva a vederne la fine...<br /> La fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine?<br />Era tutto molto bello, su quella scaletta... e io ero grande con quel bel cappotto, facevo il mio figurone, e non avevo dubbi che sarei sceso, non c'era problema.<br /> Non è quello che vidi che mi fermò, Max<br />È quello che non vidi.<br />Puoi capirlo? Quello che non vidi... In tutta quella sterminata città c'era tutto tranne la fine.<br />C'era tutto.<br />Ma non c'era una fine. Quello che non vidi è dove finiva tutto quello. La fine del mondo.<br />Tu pensa a un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu lo sai che sono 88 e su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quegli 88 tasti la musica che puoi fare è infinita.<br />Questo a me piace. In questo posso vivere.<br />Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai, e questa è la verità, che non finiscono mai... Quella tastiera è infinita.<br /> Ma se quella tastiera è infinita allora su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare. E sei seduto sul seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio.<br />Cristo, ma le vedevi le strade?<br />Anche soltanto le strade, ce n'erano a migliaia! Ma dimmelo, come fate voialtri laggiù a sceglierne una.<br /> A scegliere una donna. Una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire.<br /> Tutto quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce, e quanto ce n'è.<br />Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell'enormità, solo a pensarla? A viverla...<br />Io ci sono nato su questa nave. E vedi, anche qui il mondo passava, ma non più di duemila persone per volta. E di desideri ce n'erano, ma non più di quelli che ci potevano stare su una nave, tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicità su una tastiera che non era infinita.<br />Io ho imparato a vivere in questo modo.<br /> La Terra... è una nave troppo grande per me. È una donna troppo bella. È un viaggio troppo lungo. È un profumo troppo forte. È una musica che non so suonare.<br /> Non scenderò dalla nave.<br />Al massimo, posso scendere dalla mia vita. In fin dei conti, io non esisto nemmeno. ('''Danny Boodman T.D. Lemon Novecento''')
*Uno come lui non fa la fine di uno qualsiasi, non è nel suo stile. ('''Max Tooney''')
*{{NDR|Dopo aver terminato la sua esecuzione di Enduring Movement, Novecento prende la sigaretta e la appoggia alle corde del pianoforte che, arroventate, la accendono e si rivolge e Jelly Roll}} <br/> '''Novecento''': Fumala tu, io non sono capace.
 
== Dialoghi ==
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*{{NDR|Durante il duello tra Jelly Roll Morton e Novecento, mentre il primo suona}} <br/> '''Novecento''': Ehi, Max, dammi una sigaretta. <br/> '''Max''': Tu non stai bene, te lo dico io! <br/> '''Novecento''': Tu dammi una sigaretta. <br/> '''Max''': Non hai mai fumato! Ma che ti succede? Tu suoneresti meglio di quel coglione anche con una mano sola! Svegliati! <br/> '''Novecento'''{{NDR|Mentre tutti applaudono Jelly Roll, che ha finito di suonare}}: Allora, questa sigaretta? <br/> '''Max''': Ci toccherà spalare carbone per almeno cent'anni, e la sola cosa che sai dire è... <br/> '''Novecento''': Dammi questa ''cazzo'' di sigaretta.
 
*{{NDR|Dopo aver terminato la sua esecuzione di Enduring Movement, Novecento prende la sigaretta e la appoggia alle corde del pianoforte che, arroventate, la accendono e si rivolge e Jelly Roll}} <br/> '''Novecento''': Fumala tu, io non sono capace.
 
*{{NDR|Dopo aver sentito la registrazione}}<br/> '''Novecento''' La mia musica non andrà dove non ci sono io.<br/>'''Discografico''': Abbiamo un contratto. Non può tornare indietro. <br/> '''Novecento''': Io torno sempre indietro.