Gian Carlo Caselli: differenze tra le versioni

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*La "lotta alla mafia" (tutti lo sanno, o dovrebbero saperlo) non si può fare solo a livello di repressione di polizia e giudiziaria. Incentrare la strategia di contrasto della criminalità mafiosa esclusivamente sul terreno tecnico investigativo, e non anche su quello politico culturale, è alla lunga inesorabilmente perdente. L'azione delle forze di polizia e dei magistrati, per quanto condotta con metodo, impegno e professionalità, riesce a incidere in profondità solo se integrata con "un risveglio" del contesto sociale. Tenere alta la guardia, creare una mobilitazione di opinione pubblica, sensibilizzare le coscienze, isolare la cultura mafiosa sono complementi assolutamente ineludibili dell'azione investigativa. (''ibidem'')
 
==[[Incipit]] di ''Un magistrato fuori legge''==
===[[Incipit]]===
«Sono l'unico magistrato italiano al quale il Parlamento ha dedicato espressamente una legge. Una legge contra personam che mi ha espropriato di un diritto: quello di concorrere, alla pari con altri colleghi, alla carica di Procuratore nazionale antimafia. Autorevoli esponenti del centrodestra hanno chiarito pubblicamente che la mia esclusione era da intendersi come un "risarcimento" al senatore a vita Giulio Andreotti, da me ingiustamente "perseguitato" con l'inchiesta aperta nei suoi confronti quando ero Procuratore capo a Palermo. La verità è stata ribaltata. Quell'inchiesta, infatti, ha portato a una sentenza della Corte d'Appello di Palermo, poi confermata dalla Cassazione in modo definitivo e immutabile, che ritiene "commesso" e "concretamente ravvisabile" a carico dell'imputato, fino alla primavera del 1980, il delitto di associazione a delinquere con Cosa nostra. La sentenza non è di condanna perché prende atto della prescrizione di quel delitto, mentre per i capi d'accusa successivi al 1980 il senatore a vita viene assolto con lo schema tipico dell'insufficienza di prove. Questi sono i fatti. Eppure, una certa politica non ha avuto alcun dubbio su chi fosse da risarcire e chi da colpire.
 
===[[Citazioni]]===
Nessuna banda di gangster è mai durata più di 20 o 25 anni. La mafia c'è da 150. Come si spiega? Da un lato con il controllo del territorio, primo fattore che la differenzia dal crimine organizzato comune. Dall'altro (direi soprattutto), le "relazioni esterne". Vale a dire l'intreccio di rapporti, di affari e di interessi con pezzi della politica, delle istituzioni, della pubblica amministrazione, dell'economia. Sottolineo che si tratta di "pezzi", pezzi distorti e deviati. ''(pag. 35)''
 
==Bibliografia==