Mare: differenze tra le versioni

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*In [[primavera]], Tipasa abitata dagli dei e gli dei parlano nel [[sole]] e nell'odore degli assenzi, nel mare corazzato d'[[argento]], nel [[cielo]] d'un blu crudo, fra le rovine coperte di fiori e nelle grosse bolle di luce, fra i mucchi di pietre. In certe ore la campagna è nera di sole. ([[Albert Camus]])
*''Io veggo un mare, che in crudele aspetto | Freme in un dì, che al Sole i rai scolora: | Nave lo solca tutta cedro eletto | I ben difesi fianchi, e l'alta prora''. ([[Carlo Innocenzo Frugoni]])
*''La [[nebbia]] agl'irti colli | [[Pioggia|PiovviginandoPiovigginando]] sale, | E sotto il maestrale | Urla e biancheggia il mar; || Ma per le vie del borgo | Dal ribollir de' tini | va l'aspro odor de i [[vino|vini]] | L'anime a rallegrar''. ([[Giosuè Carducci]])
*La [[nuvola]] era sorta dalle parti infedeli di Levante, dal mare, elemento dei meno devoti, e veniva così in fretta, piccola e rabbiosa, che nel tempo d'andare e tornare di sagrestia già spuntava sul filare dei pioppi in fondo allo stradale della canonica: d'un tratto si torsero e si piegarono investiti come da un fuoco. Tutta la campagna fu presa da una fosca disperazione di [[vento]]. ([[Riccardo Bacchelli]])
*La [[Provvidenza]] ha dato ai [[Francia|francesi]] il dominio della [[terra]], agli [[Inghilterra|inglesi]] quello del mare e ai [[Germania|tedeschi]] quello dell'[[aria]].<ref>Per comprendere questa battuta, occorre rammentare che l'autore (tedesco) visse fra il 1763 ed il 1825, quando non esisteva ovviamente una forza militare aviatoria.</ref>([[Jean Paul|Johann Paul Friedrich Richter]])