Nebbia: differenze tra le versioni

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Catene invisibili ed altro
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*La banchina asfaltata gli ondeggiava sottoi piedi, e la gelida bruna mattutina riempiendo l'alta navata della stazione lo opprimeva come una nebbia spessa; non vedeva ; camminava rigido come in sogno. Si fermò udendo le spiegazioni che Ismay forniva all'impiegato dei bagagli: «È un baule piatto da cabina. Spedito avant'ieri da Londra. Il nome è Leith». ([[Archibald Joseph Cronin]], ''Gran Canaria'')
*La catena e la museruola sono solo per Argo. La museruola è un pezzo di preda che non è né coperta né sincera. Io non so che cosa sia. Certo è una muraglia posta fra me e il creato, una nebbia che copre e rende meno distinta la vita. ([[Italo Svevo]], ''Argo e il suo padrone'')
*''La nebbia agl'irti colli | [[Pioggia|PiovviginandoPiovigginando]] sale, | E sotto il maestrale | Urla e biancheggia il [[mare|mar]]; || Ma per le vie del borgo | Dal ribollir de' tini | va l'aspro odor de i [[vino|vini]] | L'anime a rallegrar''. ([[Giosuè Carducci]], da ''Rime nuove: San Martino'')
*Mi dicevano Pablo perché suonavo la chitarra. La notte che Amelio si ruppe la schiena sulla strada di Avigliana, ero andato con tre o quattro a una merenda in collina – mica lontano, si vedeva il ponte – e avevamo bevuto e scherzato sotto la luna di settembre, finché per via del fresco ci toccò cantare al chiuso. Allora le ragazze si erano messe a ballare. Io suonavo – Pablo qui, Pablo là – ma non ero contento, mi è sempre piaciuto suonare con qualcuno che capisca, invece quelli non volevano che gridare più forte. Toccai ancora la chitarra andando a casa e qualcuno cantava. La nebbia mi bagnava la mano. Ero stufo di quella vita. ([[Cesare Pavese]], ''Il compagno'')
*Mi pare che la nebbia inviti all'intimità, all'ottimismo, alla confidenza. (''[[Catene invisibili]]'')