Jean de La Bruyère: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Jean de La Bruyère.jpg|thumb|right|Jean de La Bruyère]]
'''Jean de La Bruyère''' (1645 – 1696), critico e saggistascrittore francese.
 
==Citazioni di Jean de La Bruyère==
*L'[[imbarazzo]] che si prova nello stare soli insieme, segna sia l'inizio che il declino dell'amore.<ref>Citato in Edoardo Giusti, Maria Frandina, ''Terapia della vergogna: I turbamenti dell'arrossire e dell'imbarazzo'', Sovera Edizioni, Roma, 2010, p. [http://books.google.it/books?id=zbeiOdSWHTwC&pg=PA92 92].</ref>
 
==''I caratteri''==
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==Citazioni su Jean de La Bruyère==
*{{NDR|Le donne}} Esse solo possono fare intendere in una parola tutto un sentimento, e rendre delicatatamente un pensiero delicato. Esse mettono (sono parole del signor de La Bruyère) una concatenazione mirabile, perché il loro discorso si lega in modo affatto naturale, e non si lega che per il senso. ([[Giuseppe Bianchetti]])
* Sotto [[Luigi XIV di Francia|Luigi XIV]] si scoprì che un contadino è un uomo, o meglio questa scoperta, fatta da tempo nei chiostri dalle giovani religiose, solo allora si diffuse e all'inizio parve una fantasticheria di queste buone suore, come racconta La Bruyère. ''Per delle ragazze chiuse in convento'', dice, ''un contadino è un uomo''. Con ciò egli testimonia quanto quest'opinione gli sembri strana. Ora essa è comune e, su questo punto, molti la pensano proprio come le religiose, senza averne le stesse ragioni. Si ritiene abbastanza in generale che i contadini siano degli uomini. Di qui a trattarli come tali, ce ne passa. ([[Paul-Louis Courier]])
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==