Wikipedia: differenze tra le versioni

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Mauro Lanari (discussione | contributi)
→‎Umberto Eco: la sezione riporta già abbastanza bene il suo pensiero su Wikipedia: questa aggiunta non mi sembra pertinente né significativa
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*Chi controlla a Wikipedia non solo i testi ma anche le loro correzioni? O agisce una sorta di compensazione statistica, per cui una notizia falsa verrà prima o poi individuata?
*Non so sino a qual punto una redazione centrale controlli i contributi che arrivano da ogni parte, ma certamente quando mi è capitato di consultarla su argomenti che conoscevo (per controllare solo una data o il titolo di un libro) l'ho sempre trovata abbastanza ben fatta e bene informata. Però l'essere aperta alla collaborazione di chiunque presenta i suoi rischi, ed è accaduto che certe persone si siano viste attribuire cose che non hanno fatto e addirittura azioni riprovevoli. Naturalmente hanno protestato e la voce è stata corretta.
*'''Quanto ci si deve fidare di Wikipedia, allora?''' [...] Da gran tempo io avevo consigliato, anche a gruppi di giovani, di costituire un '''centro di monitoraggio di Internet''', con un comitato formato da esperti sicuri, materia per materia, in modo che i vari siti fossero recensiti (o in linea, o con una pubblicazione a stampa) e giudicati quanto ad attendibilità e completezza. Ma facciamo subito un esempio, e non cerchiamo il nome di un personaggio storico come Napoleone (per cui '''Google''' mi dà 2.190.000 di siti), ma di un giovane scrittore diventato noto solo da un anno, e cioè da quando ha vinto lo Strega 2008, '''Paolo Giordano''', autore de 'La solitudine dei numeri primi'. I siti sono 522.000. Come si fa a monitorarli tutti?
*Wikipedia ha anche un'altra proprietà: chiunque può correggere una voce che ritiene sbagliata. Ho fatto la prova per la voce che mi riguarda: conteneva un dato biografico impreciso, l'ho corretto e da allora la voce non contiene più quell'errore. [...] La cosa non mi tranquillizza per nulla. Chiunque potrebbe domani intervenire ancora su questa voce e attribuirmi (per gusto della beffa, per cattiveria, per stupidità) il contrario di quello che ho detto o fatto.