Jean-Claude Izzo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m alfab
Riga 74:
*Pensavo spesso al credo di Serge:"‎"Dove c'è rivolta, c'è rabbia. Dove c'è rabbia, c'è vita." Era bello.
*Ne dubitavo. Ma non potevo esserne sicuro. Avevo letto da qualche parte, probabilmente in un romanzo da due soldi, che "gli uomini sono guidati dalla parte cieca che è in loro". È così, e cosi andiamo avanti. Alla cieca. La scelta è solo un'illusione. L'inganno che la vita ti offre per rendere la pillola meno amara. Non è lo scegliere che determina le cose, ma la nostra disponibilità verso gli altri. (p. 329)
 
==''Solea''==
===[[Incipit]]===
La sua vita era laggiù, a Marsiglia. Laggiù, dietro quelle montagne che, stasera, il sole al tramonto colorava di un rosso vivo. "Domani ci sarà vento" pensò Babette. Da quando, quindici giorni prima, era arrivata a Le Castellas, un villaggio delle Cévennes, alla fine della giornata saliva sul crinale. Percorrendo il sentiero dove Bruno portava le capre. Qui, aveva pensato il mattino del suo arrivo, nulla cambia. Tutto muore e rinasce. Anche se ci sono più villaggi morenti che vivi. Sempre, prima o poi, un uomo reinventa i gesti più antichi. E tutto ricomincia. I sentieri, coperti della sterpaglia, ritrovano la loro ragione di esistere.
«È questa, la memoria della montagna» aveva detto Bruno, servendole una gran tazza di caffè. Aveva conosciuto Bruno nel 1988. Il giornale aveva affidato a Babette la sua prima inchiesta importante. Vent'anni dopo il Maggio '68, che fine hanno fatto i militanti? Giovane filosofo, anarchico, Bruno si era battuto sulle barricate del Quartiere latino, a Parigi. Corri compagno, il vecchio mondo ti insegue era stato il suo unico slogan.
 
===Citazioni===
*Il vecchio mondo li aveva raggiunti. I soldi diventavano sogno e morale. L'unica gioia della vita. Il vecchio mondo dava il via a una nuova era, la miseria umana.
*... malgrado tutto, il sole è più bello sul mare, non più bello ma più vero...
*L'amicizia che aleggiava qui, tra i vapori dell'anice, si comunicava con un sguardo. Quello dell'esilio dei nostri padri. Ed era rassicurante. Non avevamo niente da perdere, avevamo già perso tutto.
*Non conoscevo il deserto, ma conoscevo il mare. Mi sembrava fossero la stessa cosa.
*«La solea» mi aveva spiegato lei una sera, «è la colonna vertebrale del canto flamenco»
*... ti amo per fedeltà a una storia d'amore che non è mai esistita, e ti amo per verità di una storia d'amore che si costruisce su mille gioie quotidiane.
*Ricordo di essermi chiesto perché le cose succedono sempre così in fretta. Le storie d'amore. Vorremmo che accadessero in un altro momento, quando siamo al massimo della forma, quando ci sentiamo pronti per l'altro. Un'altra. Un altro. Mi ero detto che in fondo nella vita non si controlla niente.
*L'unico vero regalo che ogni giorno la vita mi offriva era lì davanti a me. Il mare, il cielo. A perdita d'occhio. Con quella luce uguale a nessun'altra che nasceva dall'uno e dall'altro.
*... Lì dove il mare diventa più scuro. Più denso. Mi ero detto che la soluzione a tutte le contraddizioni dell'esistenza era lì, in quel mare. Il mio Mediterraneo.
*Mi rassicurava un po' sentir dire, finalmente, che la sicurezza non è un'ideologia. Solo la consapevolzza della realtà sociale.
*Chissà cosa mi aveva raccontato per ridurmi in un tale stato? Come poteva una donna introdursi con tanta faciltà nel cuore di un uomo, soltanto con sguardi e sorrisi? Era possibile accarezzare il cuore senza aver mai neppure sfiorato la pelle? Questo significa sedurre. Intrufolarsi nel cuore dell'altro, farlo vibrare, legarlo a sé.
 
==''Il sole dei morenti''==
Line 109 ⟶ 91:
===Citazioni===
*Lentamente Melina gli fece dimenticare la paura e gli insegnò di nuovo l'amore. Era una donna forte, con i piedi per terra, realista. Volitiva. Ed era anche un amante meravigliosa. Lo amava. Si può amare una volta sola nella vita, diceva lei, tutto il resto sono aneddoti.
 
*Mentre finiva la birra al banco del Sammaritaine, aveva deciso di non andare da Mariette. C'era qualcosa che glielo impediva. Forse non era ancora pronto per andare a letto con una donna vera. Una donna che si aspettava qualcosa da un uomo, da lui. Qualcosa di diverso da una bella scopata. Mariette traboccava d'amore. Lui non poteva ricevere niente senza dare qualcosa in cambio. Amare era questo. Uno scambio fra due esseri.
 
*Non sapevasaeva ancora cosa avrebbe potuto offrirle. A lei o a un'altra. Aveva solo ferite e ricordi, la solitudine, e il mare che lo assorbiva completamente. Mariette meritava qualcosa di meglio. E l'avrebbe trovato.
 
==''Solea''==
===[[Incipit]]===
La sua vita era laggiù, a Marsiglia. Laggiù, dietro quelle montagne che, stasera, il sole al tramonto colorava di un rosso vivo. "Domani ci sarà vento" pensò Babette. Da quando, quindici giorni prima, era arrivata a Le Castellas, un villaggio delle Cévennes, alla fine della giornata saliva sul crinale. Percorrendo il sentiero dove Bruno portava le capre. Qui, aveva pensato il mattino del suo arrivo, nulla cambia. Tutto muore e rinasce. Anche se ci sono più villaggi morenti che vivi. Sempre, prima o poi, un uomo reinventa i gesti più antichi. E tutto ricomincia. I sentieri, coperti della sterpaglia, ritrovano la loro ragione di esistere.
«È questa, la memoria della montagna» aveva detto Bruno, servendole una gran tazza di caffè. Aveva conosciuto Bruno nel 1988. Il giornale aveva affidato a Babette la sua prima inchiesta importante. Vent'anni dopo il Maggio '68, che fine hanno fatto i militanti? Giovane filosofo, anarchico, Bruno si era battuto sulle barricate del Quartiere latino, a Parigi. Corri compagno, il vecchio mondo ti insegue era stato il suo unico slogan.
 
===Citazioni===
*Il vecchio mondo li aveva raggiunti. I soldi diventavano sogno e morale. L'unica gioia della vita. Il vecchio mondo dava il via a una nuova era, la miseria umana.
*... malgrado tutto, il sole è più bello sul mare, non più bello ma più vero...
*L'amicizia che aleggiava qui, tra i vapori dell'anice, si comunicava con un sguardo. Quello dell'esilio dei nostri padri. Ed era rassicurante. Non avevamo niente da perdere, avevamo già perso tutto.
*Non conoscevo il deserto, ma conoscevo il mare. Mi sembrava fossero la stessa cosa.
*«La solea» mi aveva spiegato lei una sera, «è la colonna vertebrale del canto flamenco»
*... ti amo per fedeltà a una storia d'amore che non è mai esistita, e ti amo per verità di una storia d'amore che si costruisce su mille gioie quotidiane.
*Ricordo di essermi chiesto perché le cose succedono sempre così in fretta. Le storie d'amore. Vorremmo che accadessero in un altro momento, quando siamo al massimo della forma, quando ci sentiamo pronti per l'altro. Un'altra. Un altro. Mi ero detto che in fondo nella vita non si controlla niente.
*L'unico vero regalo che ogni giorno la vita mi offriva era lì davanti a me. Il mare, il cielo. A perdita d'occhio. Con quella luce uguale a nessun'altra che nasceva dall'uno e dall'altro.
*... Lì dove il mare diventa più scuro. Più denso. Mi ero detto che la soluzione a tutte le contraddizioni dell'esistenza era lì, in quel mare. Il mio Mediterraneo.
*Mi rassicurava un po' sentir dire, finalmente, che la sicurezza non è un'ideologia. Solo la consapevolzza della realtà sociale.
*Chissà cosa mi aveva raccontato per ridurmi in un tale stato? Come poteva una donna introdursi con tanta faciltà nel cuore di un uomo, soltanto con sguardi e sorrisi? Era possibile accarezzare il cuore senza aver mai neppure sfiorato la pelle? Questo significa sedurre. Intrufolarsi nel cuore dell'altro, farlo vibrare, legarlo a sé.
 
==Bibliografia==