Antifonte: differenze tra le versioni

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'''Antifonte''' (480 a.C. circa – 411 a.C.), filosofo greco.
 
*La vita assomiglia a un effimera vigilia,<ref>Nel senso di «turno di guardia».</ref> la lunghezza della vita alla durata, per così dire, d'un giorno; nel quale, appena dato uno sguardo alla luce, lasciamo la consegna agli altri che sopravverranno. (fr. DK 87 B 50)<ref>Citato in Gabriele Giannantoni, ''I presocratici. Testimonianze e frammenti'', Laterza, 1983<sup>2</sup>.</ref>
 
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*Diversamente dalle pedine della dama, la vita, una volta giocata, non è possibile rimetterla giù per giocarla di nuovo, anche se ci si pente di come la si è giocata.
*Ci sono persone che non vivono la vita presente ma si preparano con grande [[Zelo|zelo]] come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono: e intanto il tempo si consuma e vola via.
*La vita assomiglia a un turno di guardia che non dura più di un giorno: appena dato uno sguardo all'orizzonte, dobbiamo lasciare il posto ad altri che vengono a darci il cambio.
*In tutti gli uomini è la mente che dirige il corpo verso la salute o verso la malattia, come verso tutto il resto.
*Giustizia consiste nel non trasgredire alcuna delle leggi dello Stato di cui uno sia cittadino; e perciò l'individuo applicherà nel modo a lui piú vantaggioso la giustizia, se farà gran conto delle leggi, di fronte a testimoni; ma in assenza di testimoni, seguirà piuttosto le norme di natura; perché le norme di legge sono accessorie, quelle di natura, essenziali; quelle di legge sono concordate, non native: quelle di natura, sono native, non concordate. Perciò, se uno trasgredisce le norme di legge, finché sfugge agli autori di esse, va esente da biasimo e da pena; se non sfugge, no. Ma se invece violenta oltre il possibile le norme poste in noi da natura, se anche nessuno se ne accorga, non minore è il male, né è maggiore se anche tutti lo sappiano; perché si offende non l'opinione, ma la verità.
*Noi rispettiamo e veneriamo chi è di nobile origine, ma chi è di natali oscuri, né lo rispettiamo, né l'onoriamo. In questo, ci comportiamo gli uni verso gli altri da barbari, poiché di natura tutti siamo assolutamente uguali, sia Greci che barbari. Basta osservare le necessità naturali proprie di tutti gli uomini [...] nessuno di noi può esser definito né come barbaro, né come greco. Tutti infatti respiriamo l'aria con la bocca e con le narici.
 
==Note==
<references />
 
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