Candido Cannavò: differenze tra le versioni

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'''Candido Cannavò''' (1930 – 2009), giornalista italiano.
 
* Alessandro Del Piero, storia juventina che non finisce mai, ammaliante condanna. Lui ha scavalcato i miti del club più famoso d'Italia, lui è più forte dell'anagrafe, degli infortuni, degli allenatori che lo sostituiscono, dei critici che lo considerano un peso nella marcia verso il futuro. Lui è Del Piero e quel prodigioso tiro della rinascita non poteva essere che suo.<ref>Da ''[http://archiviostorico.gazzetta.it/2008/ottobre/23/Ale_vita_Juve_che_non_ga_10_081023032.shtml Ale, vita da Juve che non finisce mai]'', ''Gazzetta dello Sport'', 23 ottobre 2008.</ref>
* ...Chi avrà la fortuna e l'onore di vincere il titolo mondiale, non lo erediterà dai favolosi campioni di Spagna, ma da un drappello di fantasmi che, da ormai quasi quattro anni, non facevano più paura a nessuno. (a conclusione di un editoriale dopo l'eliminazione dell'Italia dal Campionato mondiale di calcio 1986, ''Gazzetta dello sport''){{c|Data?}}
*Dalle Alpi francesi solcate da una tempesta, si leva solenne, al di là delle nuvole della fantasia, un dio dello sport: si chiama Marco, il nome forte di un evangelista. È andato lassù, in una bugiarda giornata di luglio, a predicare sulle montagne il mistero eterno dell'uomo ai confini della più spietata fatica. Eccolo, con i rivoli di forza vitale che gli restano addosso, nel suo ultimo gemito soave. È finita. Lo straordinario miscuglio di gioia e sofferenza che agita la sua anima produce una sorta di trasfigurazione nel volto di [[Marco Pantani|Pantani]]. C'è un senso profondamente drammatico nel suo trionfo. Ne ho viste tante in quasi mezzo secolo di sport, ma l'abbraccio di Marco con quel traguardo che gli sta davanti e che gli cambia la maglia e la vita, è un'immagine baciata dall'eternità. (da ''[http://archiviostorico.gazzetta.it/1998/luglio/28/Attacca_lontano_sgretola_tutti_giallo_ga_0_980728199.shtml Attacca da lontano e sgretola tutti È in giallo: ora ha il Tour in mano Scrive così una pagina epica di sport]'', ''Gazzetta dello sport'', 28 luglio 1998)
*È stata l'ultima domenica di calcio del 2008 ed io mi concedo il privilegio di assegnare un Oscar personale, senza giuria. Sento di avere milioni di persone alle spalle e di interpretare il loro sentimento. L'Oscar è per Alessandro Del Piero, un veterano del pallone che ho visto sbocciare quando nella Juve c'era [[Roberto Baggio|Baggio]] e che all'improvviso, all'età in cui si parla di pensione, è tornato ragazzo. Non è la onirica visione di una favola natalizia: è l'incredibile realtà. Del Piero ha stravolto anagrafe e fisiologia. Era largo, greve e logoro a 28 anni, con muscoli gonfi e non saltava più l'uomo. È ringiovanito dai 32 anni in su: corre scioltissimo, dribbla come dodici anni fa. E in più inventa quei prodigiosi calci di punizione, frutto di un esercizio infinito.<ref>Da ''[http://archiviostorico.gazzetta.it/2008/dicembre/22/mio_premio_ragazzo_Ale_ga_10_081222012.shtml Il mio premio al ragazzo Ale]'', ''Gazzetta dello Sport'', 22 dicembre 2008.</ref>
*E io tiro fuori sempre quell'episodio quando si parla della nostra vigliacca partita di quattro anni fa con la modesta Corea, padrona di casa, che ci costò l'eliminazione. L'Italia doveva far quattro gol, anziché prendersela con l'arbitro [[Byron Moreno|Moreno]]. (da ''[http://archiviostorico.gazzetta.it/2006/giugno/03/Cannavo_quanti_aiuti_casalinghi_mondiale_sw_0_060603023.shtml Cannavò: "quanti aiuti casalinghi, ma il mondiale Non si vince con gli arbitri"]'', ''Gazzetta dello sport'', 3 giugno 2006)
*Fausto era ancora nella camera ardente. Arrivò [[Gino Bartali|Bartali]]. Prese la mano di Fausto e disse: «È incredibile, è incredibile». Pianse e pregò alla sua maniera. Il grande duello era finito per sempre. (citato in Claudio Gregori, ''Il Bici-Calendario'')
*La domanda da porsi è questa: che cosa può fare un disabile per la collettività in cui vive? È una domanda rivoluzionaria, un cambio drastico di [[cultura]] e [[immagine]]. (da ''E li chiamano disabili'')
*La [[vita]] è un [[miracolo]] che può fiorire ovunque, anche dove sembra che la [[luce]] del giorno non sia mai arrivata. (da ''E li chiamano disabili'')
*Lui non esercita soltanto carisma, non è un semplice esempio di comportamento, non è rinchiuso nel suo ambito di indiscusso capitano: è anche un operaio specializzato. [...] Del Piero è proprio un caso da studiare. E io penso che un trattato su di lui unisca fisiologia, psicologia, stile di vita, arte del comando.<ref>Da ''[http://archiviostorico.gazzetta.it/2008/novembre/06/Ale_fenomeno_studiare_ga_10_081106041.shtml Ale, un fenomeno da studiare]'', ''Gazzetta dello Sport'', 6 novembre 2008.</ref>
*Penso che talvolta i veri [[limiti]] esistano in chi ci guarda. (da ''E li chiamano disabili'')
*Quando la Juve ha bisogno di lui, si toglie la tuta e dà il meglio: che è un meglio da Del Piero, roba di prima qualità. E nel notare questa sua preziosa umiltà, espressa come regola di vita, quasi ti scordi del suo passato, delle sue infinite glorie juventine, delle montagne di gol e persino del suo titolo mondiale trascinato in una serie B che, smaltita la tristezza, per la Juve sta diventando una favola. Ma lui tocca la palla e ti ricorda che, seppure a dosi limitate, c' è ancora un campione bianconero a vita che, come Roberto Baggio, è il campione di tutti.<ref>Da ''[http://archiviostorico.gazzetta.it/2006/dicembre/11/Del_Piero_Baggio_dolce_memoria_ga_10_061211097.shtml Del Piero, Baggio e la dolce memoria di Prisco]'', ''Gazzetta dello Sport'', 11 dicembre 2006.</ref>
*Vedi com'è la [[vita]]? C'è gente che va in chiesa, prega, si batte la mano sul petto e poi si comporta in modo vergognoso. (da ''E li chiamano disabili'')
 
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==Altri progetti==
{{interprogetto|w|n=Milano: è morto Candido Cannavò}}
 
{{Crediti|http://www.sabellifioretti.com|Sabellifioretti}}