Vertigine: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
-1 sull'arte, e riscritta in voce autore
Riga 6:
*Desiderava fare qualcosa che non lasciasse possibilità di ritorno. Desiderava distruggere brutalmente tutto il [[passato]] dei suoi ultimi sette anni. Era la vertigine. L'ottenebrante, irresistibile [[desiderio]] di cadere. La vertigine potremmo anche chiamarla ebbrezza della [[debolezza]]. Ci si rende conto della propria debolezza e invece di resisterle, ci si vuole abbandonare a essa. Ci si ubriaca della propria debolezza, si vuole essere ancor più deboli, si vuole cadere in mezzo alla strada, davanti a tutti, si vuole stare in basso, ancora più in basso. ([[Milan Kundera]])
*L'[[angoscia]] è la vertigine della libertà. ([[Søren Kierkegaard]])
*L'[[arte]] [...] innalza l'eletto a un'altezza dove l'uomo è preso da vertigine ed è difficile conservare la sanità della mente. ([[Lev Tolstoj]])
*La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare. ([[Jovanotti]])
*Sfuggire al contagio della [[follia]] e della vertigine collettiva tornando a stringere per conto proprio, al di sopra dell'idolo sociale, il patto originario dello [[spirito]] con l'[[universo]]. ([[Simone Weil]])