Carmine Crocco: differenze tra le versioni

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*Conosco persone che dopo la caduta del potere borbonico si misero a capo della reazione, ebbero nelle loro mani migliaia e migliaia di scudi, segretamente iniziarono con me, pratiche perché colla mia banda sollevassi le popolazioni, e poscia fingendosi liberali, tradirono Francesco II come prima avevano tradito Vittorio Emanuele. Ed io per non svergognare costoro, e far danno ai figli od ai nipoti di codeste anime dannate, mi tocca di morire senza confessione; e dire che potrei, con una parola, far arrossire di vergogna parenti intimi di gente a me ben nota!!... Ma non si allarmino i compromessi e i loro congiunti, io non parlerò; i loro nomi moriranno con me.
*Disperazione e miseria sono con noi. La morte ed il carcere è serbata ai miseri! Eppure abbiamo un padrone in cielo, Iddio, un signore in terra, il Re: in quei tempi avevamo Francesco II per Re, Maria Cristina per Regina; i santa ed il Re buono dei Napoletani; ma essi pensavano alle feste ed alla gloria, mentre, noi morivamo di fame.
*Il pretesto è bello, la Patria, la Legge, la prima è una puttana, la seconda peggio ancora. </br> E Patria e Legge hanno diritti e non doveri e vogliono il sangue dei figli della miseria. Ma vi è forse una legge eguale per tutti? Non dirmi ciò, non parlare di questo gigante mostruoso, poiché conosco che la legge leale non è mai esistita, nè esisterà fin tanto che Iddio non ci sterminerà tutti.
*Il grido d'onore dei miei satelliti era un evviva pel caduto Francesco II (da me costantemente aborrito), l'emblema una bandiera bianca con nastri azzurri; le armi ci erano fornite segretamente; i cavalli in parte requisiti e in parte avuti in dono.
*Non la mia povera penna deve descrivere la storia dell'insurrezione della Basilicata, altri che sono dotti e letterati avranno in proposito scritti volumi, che a me non fu e non sarà dato di leggere, posso però con sicura coscienza affermare che in quei giorni non commisi atti disonesti, ho fatto sempre e dovunque il mio dovere, mostrandomi audace ed intrepido nei momenti di maggior pericolo. Fremeva a me riabilitarmi specialmente di fronte ai paesani, e far vedere ch'ero pronto a dare il sangue mio per l'idea liberale, cercavo tutti i mezzi per distinguermi e così avere persone che potessero a tempo opportuno testimoniare in mio favore