L. J. Smith: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Automa: sistemo automaticamente alcuni degli errori comuni...
Nessun oggetto della modifica
Riga 1:
'''Lisa Jane Smith''', conosciuta anche come '''Ljane Smith''' o '''Lisa Smith''' (1959 – vivente), scrittrice statunitense.
 
*Si piegò verso di lei {{NDR|Elena}}, le labbra che appena sfioravano le sue, condividendo i suoi lenti respiri con lei. Restarono così a lungo, molto a lungo. Damon sembrava affascinato dall'essere in grado di offrirle qualcosa del proprio corpo: l'ossigeno di cui entrambi avevano bisogno, ma che acquisivano in modi diversi. Molte persone avrebbero trovato intollerabile un contatto degli occhi così prolungato, l'immobilità dei corpi, il silenzio, e avrebbero socchiuso le palpebre. Avrebbero avuto la sensazione di immergersi troppo in profondità nella personalità dell'altro, di perdere definizione e diventare ognuno una parte eterea dell'altro, prima che un solo bacio fosse stato dato. (da ''Il diario del vampiro. L'anima nera'')
 
*Stefan era colui che... colui che amava. Ma lui non aveva mai capito che poteva essere innamorata di Damon e che questo non avrebbe cambiato di un atomo il valore del suo amore per lui. E quella mancanza di comprensione era stata così straziante e dolorosa che a volte si era sentita lacerata in due persone diverse. (da ''Il diario del vampiro. L'alba'')
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
Line 126 ⟶ 122:
Sua madre sorrise. «Va bene, gattina, ma sta' attenta a Timmy. Non è veloce come te».<br>
E queste furono le ultime parole che sua madre le disse.
 
== Citazioni da alcune opere ==
* «Da molto tempo...». Lo sguardo intenso dell'uomo divenne sognante, come se stesse tornando indietro negli anni. «Già dilaniavo graziose gole bianche quando i tuoi antenati costruirono il Colosseo. Ho ucciso, insieme all'esercito di Carlo Magno, ho combattuto la guerra di Troia. Sono vecchio, Salvatore. Sono uno degli originari. Nei miei ricordi più lontani, portavo un'ascia di bronzo [...] Ho contribuito al crollo dell'Impero Romano», continuò l'uomo con aria sognante. «Ci hanno chiamati barbari - non hanno capito nulla! La guerra, Salvatore! Non c'è niente che possa eguagliarla». (Klaus in ''Il diario del vampiro - La messa nera'', pagina 166)
 
*Si piegò verso di lei {{NDR|Elena}}, le labbra che appena sfioravano le sue, condividendo i suoi lenti respiri con lei. Restarono così a lungo, molto a lungo. Damon sembrava affascinato dall'essere in grado di offrirle qualcosa del proprio corpo: l'ossigeno di cui entrambi avevano bisogno, ma che acquisivano in modi diversi. Molte persone avrebbero trovato intollerabile un contatto degli occhi così prolungato, l'immobilità dei corpi, il silenzio, e avrebbero socchiuso le palpebre. Avrebbero avuto la sensazione di immergersi troppo in profondità nella personalità dell'altro, di perdere definizione e diventare ognuno una parte eterea dell'altro, prima che un solo bacio fosse stato dato. (da ''Il diario del vampiro. L'anima nera'')
 
*Stefan era colui che... colui che amava. Ma lui non aveva mai capito che poteva essere innamorata di Damon e che questo non avrebbe cambiato di un atomo il valore del suo amore per lui. E quella mancanza di comprensione era stata così straziante e dolorosa che a volte si era sentita lacerata in due persone diverse. (da ''Il diario del vampiro. L'alba'')
 
==Bibliografia==
Line 134 ⟶ 137:
*Lisa Jane Smith, ''I diari delle streghe. L'iniziazione'', traduzione di Paolo Falcone, Newton Compton, 2009. ISBN 9788854114906
*Lisa Jane Smith, ''I diari delle streghe. La prigioniera'', traduzione di Paolo Falcone, Newton Compton, 2009. ISBN 9788854116467
 
*Lisa Jane Smith, ''Il diario del vampiro. La furia'', traduzione di Daniela Di Falco, Newton Compton, 2009. ISBN 9788854113527
*Lisa Jane Smith, ''Il diario del vampiro. La messa nera'', traduzione di Daniela Di Falco, Newton Compton, 2009. ISBN 9788854114463