Śiva Purāṇa: differenze tra le versioni

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*Proprio per farsi gioco degli abitanti della foresta, Śiva aveva avuto l'idea di recarsi in quei boschi. Alcune tra le mogli dei sapienti furono spaventate alla sua vista; altre donne, sorprese ed eccitate, s'avvicinarono al signore. Alcune lo abbracciarono, altre gli presero le mani. Litigavano tra loro per toccarlo. (da ''Koti Rudra Saṃhitā'', cap. 12, 9; 1980)
*Questo Śiva che porta un tridente ha un copro di cattivo augurio. È senza pudore. Non ha né dimore né antenati conosciuti. È nudo e mal fatto. Vive in compagnia di spiriti maligni e di cattivi geni. (da ''Koti Rudra Saṃhitā'', cap. 24, 46-47; 1980)
*Se avesse denaro non andrebbe nudo. Va a passeggio su un toro, non ha carrozza. Non si conosce la sua casta, non è né letterato né sapiente. Al suo seguito ha solo spiriti maligni. Ha del veleno nel collo. Confrontate le vostre collane con la ghirlanda di teschi che porta, i vostri unguenti di bellezza con la cenere dei roghi funerari di cui si cosprage il corpo. (da ''Koti Rudra Saṃhitā'', cap. 27, 36; 1980)
 
*Non mi distinguo dal fallo, il fallo è identico a me. Avvicina a me i miei fedeli, dunque lo si deve venerare. Miei cari! ovunque si trovi un sesso eretto, sono presente io stesso, anche se non vi siano altre rappresentazioni di me. (da ''Vidyeśvara Saṃhitā'', I, cap. 9, 43-44; 1980).