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* L' iniziativa contro gli immigrati è del tutto coerente con i principi che lo stesso [[Umberto Bossi|Bossi]] aveva enunciato all' ultimo congresso della Lega quando aveva individuato un pericolo per la nostra integrità le immigrazioni recenti dal Terzo Mondo. Quando questi cambiamenti etnici e culturali superano la velocità di integrazione nella società aveva proseguito il leader la società stessa va incontro alla disgregazione, sviluppa i comportamenti patologici dell' omosessualità, della droga, favorisce le condizioni psicologiche che portano alla sterilità... Altro che Cattaneo, qui siamo a un passo appena dalla Difesa della Razza. (editoriale su [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/05/22/le-piccole-patrie-le-ha-generate-la.html La Repubblica], 22 maggio 1990)
* I partiti così come sono, oggi, non sembrano assolutamente in grado né di produrre un forte progetto riformatore, né di suscitare attorno ad esso le energie e l' impegno che pure sono presenti nella nostra società. Sta qui il motivo del distacco della gente dalla politica e dal sistema dei partiti, che si è manifestato con l' astensionismo o con il voto dato alla Lega o alle varie sigle che il 6 maggio hanno ottenuto una rappresentanza in sede locale rendendo pressoché ingovernabili molti consigli regionali e comunali.
*[[Antonio Tatò|Tonino Tatò]] era stato fin da giovanissimo un funzionario di partito, di quel partito grigio, severo e disciplinato che era allora il Pci. Proveniva dalla sinistra cattolica, da quel gruppo di giovani che si era formato attorno a [[Franco Rodano]] e che nel periodo della clandestinità era stato molto attivo a Roma […]. La scelta di [[Enrico Berlinguer|Berlinguer]], la chiamata al suo fianco di Tonino, non fu certo casuale, vista l'attenzione che il segretario del Pci riservava al mondo cattolico e ai suoi orientamenti. Tonino Tatò riuscì rapidamente ad avere una grande, affettuosa influenza su Enrico e un grande prestigio negli ambienti del giornalismo e della politica romana, che impararono ben presto che per raggiungere Berlinguer era indispensabile passare attraverso Tonino. (da ''È morto Antonio Tatò. Fu la voce di Berlinguer'', ''la Repubblica'', 6 novembre 1992, p. 15)
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