Élisabeth Badinter: differenze tra le versioni
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* A voler ignorare sistematicamente la violenza ed il potere delle [[donna|donne]], a proclamarle sempre oppresse e quindi innocenti, si dipinge una umanità divisa in due che non corrisponde alla verità. Da un lato le vittime dell'oppressione maschile, dall'altro i carnefici onnipotenti. (da ''Fausse Route'', pag. 113)
* La fine del dominio della legge religiosa sarà secondo me un grande progresso per l'umanità. La [[religione]] è certamente una grande consolazione, ma troppo spesso, a mio avviso, è una fonte d'intolleranza, perfino di guerra. Sono tra coloro che pensano che ci siano sionisti religiosi in Israele che, in parte, impediscono la pace, come gli islamisti radicali. Avere [[fede]] in Dio deve rimanere una questione intima, una pratica interiorizzata. L'eccesso di esternalizzazione della religione, i rituali che diventano sacrosanti, la chiusura nella propria comunità ad esclusione di altri gruppi, è fondamentalmente contraria al mio universalismo, la mia filosofia basata principalmente sulla convinzione che le nostre somiglianze ci uniscono. [...] Non capisco l'esigenza attuale di esibire un'[[identità]] religiosa e di definire se stessi in opposizione agli altri che divengono così degli estranei. Ritrovo in questo il medesimo stato d'animo del [[femminismo]] americano degli anni Ottanta, che esalta allo stesso modo la differenza uomo-donna. Grazie al potere della riproduzione, le donne sarebbero detentrici di comportamenti e valori differenti che permetterebbero di equilibrare il mondo virile fatto di competizione e aggressività.
: ''La fin de
{{Intestazione|Intervista di Franco Marcoaldi, ''Lipperatura'', 3 novembre 2011}}
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