Victor Hugo: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
 
*Gli uomini che giudicano e che condannano proclamano la pena di morte necessaria, prima di tutto:<br/>perché è importante scindere dalla comunità sociale un membro che le ha già nuociuto e che potrebbe nuocere ancora. Si trattasse solo di questo, il carcere a vita basterebbe. Perché la morte? Voi mi obiettate che da una prigione si può scappare? Fate meglio la guardia… Niente carnefici dove bastano carcerieri. (1956)
perché è importante scindere dalla comunità sociale un membro che le ha già nuociuto e che potrebbe nuocere ancora. Si trattasse solo di questo, il carcere a vita basterebbe. Perché la morte? Voi mi obiettate che da una prigione si può scappare? Fate meglio la guardia... Niente carnefici dove bastano carcerieri. (1956)
*Ma mi si risponde, la società deve vendicarsi, la società deve punire. Né una cosa né l'altra: vendicarsi è un atto dell'uomo, punire appartiene a Dio. (1956)
*Resta la terza e ultima ragione, la teoria dell'esempio. Bisogna dare esempi...esempi… allora ridateci il XVI secolo, siate veramente formidabili: ridateci la varietà dei supplizi, ridateci i tormentatori giurati, ridateci la forca, la ruota, il rogo, i tratti di corda, il taglio delle orecchie, lo squartamento... ecco l'esempio in grande; ecco la pena di morte ben intesa; ecco un sistema di supplizi che ha una certa proporzione... ma dite un po', siete davvero seriamente convinti di dare un esempio quando scannucchiate miserabilmente un povero diavolo nel punto più deserto dei boulevards esterni? (1956)
*... pensano senza dubbio che, per il condannato non ci sia niente né prima né dopo. Questi fogli li trarranno d'inganno. Pubblicati, forse, un giorno, costringeranno il loro spirito ad arrestarsi sulle sofferenze dello spirito; perché proprio di queste non hanno la minima idea. Trionfano al pensiero di poter uccidere senza far quasi soffrire il corpo. Ah, ma non di questo si tratta!
*Che cos'è il dolore fisico paragonato al dolore morale? Leggi così fatte dovrebbero ispirare orrore e pietà. (1956)
*Il ricorso è una corda che vi tiene sospeso al di sopra dell'abisso, e che si sente cedere a ogni momento sino a che si spezza; è come se il coltello della ghigliottina impiegasse sei settimane a cadere.