André Padoux: differenze tra le versioni

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*Questi sono solo alcuni dei centododici<ref>Centodue, nel testo, ''sic''.</ref> casi citati nel ''Vijñānabhairava'', un testo per molti aspetti eccezionale, la cui lettura non si raccomanderà mai abbastanza. (p. 178)
*[[Shiva|Śiva]], quando è adorato da brahmani ''smārta'' come una delle cinque forme divine del ''pañcāyatana'', non è tantrico. Sicuramente non è tantrico per [[Adi Shankara|Śaṇkara]]. Questo non ci impedisce di affermare che Śiva, da vedico (Rudra), sia divenuto essenzialmente tantrico nella maggior parte delle sue tante forme. (p. 203)
*Nel corso dei secoli l'[[induismo]] è stato fortemente tantricizzato, sicché al giorno d'oggi esso si presenta carico di quelle nozioni e pratiche che sono state analizzate nei capitoli precedenti.[…]<br/>È in particolar modo nei riti, nelle tecniche religiose e nell'iconografia che sopravvive lo sfondo tantrico, presente un po' ovunque, senza essere sempre percepito come tale. (pp. 207-208)
*Come si è osservato nel quinto capitolo, l'haṭha[[yoga]] (o kuṇḍalinīyoga) è di natura tantrica, ma quanti oggi lo praticano, in India e nel resto del mondo, non sono necessariamente ''tāntrika''. Esistono, tuttavia, yogin ''tāntrika'', sui quali ci soffermeremo in seguito. (p. 211)
*Il tantrismo, in quanto complesso più o meno definibile, è soprattutto una costruzione di chi lo osserva da fuori (come del resto continua ad accadere, in certa misura, nel caso della visione che abbiamo dall'esterno dell'India stessa, anche – o soprattutto – quando pensiamo di vivere interiormente il suo «messaggio»).<br/>Tuttavia, la realtà del fenomeno tantrico hindu non risiede fuori dall'India: è indiana ed è di un'enorme ricchezza. (p. 238)
 
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[[Categoria: storcistorici delle religioni francesi|Padoux, André]]