André Padoux: differenze tra le versioni

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*Vivere, esistere consapevolmente come ''tāntrika'', è vivere in un universo che si avverte penetrato dall'energia divina, un complesso energetico nel quale il [[corpo]] è immerso, facendone parte e offrendone un riflesso nella propria struttura: un corpo in cui sono presenti le forze sovrannaturali, le divinità, che lo animano e lo legano al cosmo, un corpo che ha una struttura e una vita divino-umane, e che è, inoltre, un corpo yogico (p. 95)
*Il ''dhyāna'', che in contesto tantrico indica innanzitutto la rappresentazione mentale di una divinità, nella pratica presenta spesso una dimensione corporea: è attraverso la [[meditazione]] che lo yogin si raffigura il proprio corpo immaginale e vive la presenza di questo dentro di sé. (p. 109)
*Il [[sesso]] in [[India]] non è un peccato: in genere è considerato come un'attività ordinaria la cui pratica, tuttavia, lega l'essere umano al mondo, ai suoi piaceri come ai suoi dolori, disperdendo una forza che dovrebbe essere conservata per mantenere o accrescere la propria potenza, una forza che dovrebbe essere utilizzata, mutata o trascesa per affrancarsi dai limiti della vita sulla terra. (p. 115)
*Per concludere, va forse sottolineato il fatto che il sesso, in tutti i casi osservati, sia utilizzato come un mezzo verso la trascendenza (o almeno verso «stati di coscienza alterati»), o verso poteri sovrannaturali. Non si tratta di una pulsione alla quale si cede, ma di una forza che si domina. È una padronanza tecnica, non ha a che fare con l'edonismo: la vita tantrica non è ricerca del piacere. (p. 127)
*In tal modo, il ''[[Tantrāloka]]'' (che dobbiamo nuovamente proporre) presenta le vie (''upāya'', «mezzo») della liberazione, le quali conducono tutte all'esperienza mistica della divinità, secondo la crescente intensità della grazia divina profusa sull'adepto. (pp. 172-173)
 
==Note==