Dylan Thomas: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 9:
*Tutto ciò che è nascosto dovrebbe essere messo a nudo. Essere spogliati dall'oscurità significa essere puliti, spogliare dall'oscurità è rendere puliti.
*La mia poesia è, o dovrebbe essermi, utile per una sola ragione: è il resoconto del mio sforzo individuale per passare dall'oscurità a una qualche misura di luce.
*E' ingiusto tutto ciò che vieta la libertà dell'individuo. I governi sono ingiusti perché sono i comitati dei proibenti; le rotative sono ingiuste perché ci nutrono di ciò con cui vogliono nutrirci, e non di ciò che desideriamo mangiare; le chiese sono ingiuste perché standardizzano i nostri dei, perché etichettano la nostra morale, perché lodano la morte di un Cristo scomparso e temono il pianto di un nuovo Cristo nel deserto; i poeti sono ingiusti perché la loro visione non è una visione, ma uno strabuzzare gli occhi; guardano il mondo d'oggi e tuttavia i loro occhi sono rivolti all'indietro lungo le strade dei secoli trascorsi, mai verso l'enorme, elettrica promessa del futuro. Ci sono ingiustizia, confusione, criminale ignoranza, virtù corrotta e invertita, ipocrisia e cecità di pietra in ogni sfera della vita.
*Ci sono ingiustizia, confusione, criminale ignoranza, virtù corrotta e invertita, ipocrisia e cecità di pietra in ogni sfera della vita. Se soltanto per un momento il mondo occidentale potesse far cadere i veli che, fin dai tempi della Riforma, gli si sono attaccati addosso come le croste di una malattia, e guardare, con occhi illuminati, il cesso che ha creato, la grandezza che ha spaccato e strangolato, l'inedia che ha promosso, le perversioni e le ignoranze che ha insegnato, alla fine morirebbe di vergogna. E noi, che non abbiamo vissuto abbastanza per essere completamente corrotti, potremmo costruire con le sue ossa, buone per concime, la base di una civiltà giusta e ragionevole.
*Una mia poesia ha bisogno di una schiera di immagini... Io creo un'immagine - sebbene "creo" non sia la parola giusta; lascio, forse, che un'immagine "si crei" in me emozionalmente, e poi vi applico quel tanto di potere intellettuale e critico che posseggo - lascio che ne generi un'altra, lascio che questa nuova immagine contraddica la prima, faccio, della terza immagine, generata dalla contraddizione delle altre due, una quarta immagine contraddittoria, e le lascio tutte, nei limiti formali che mi sono imposto, cozzare insieme. Ciascuna immagine contiene in sé il germe della propria distruzione, e il mio metodo dialettico, così come io lo intendo, è un costante ergersi e crollare delle immagini che si sprigionano dal germe centrale, che è esso stesso distruttivo e costruttivo allo stesso tempo... Dall'inevitavile conflitto delle immagini cerco di concludere quella pace momentanea che è la poesia.
*Un poesia è, o dovrebbe essere, un tratto impermeabile del fiume che sta scorrendo in tutte le direzioni, e tutte le immagini in conflitto entro di esso dovrebbero essere riconciliate per quel breve fermarsi del tempo.
Line 16 ⟶ 17:
*Non importa se i tuoi scritti saranno pubblicati o no. E' meglio un fascio di fogli sui quali ti sei sforzato per qualcosa per cui valeva la pena di lottare, che un racconto in ogni rivista e la fama internazionale.
*L'artista non ha alcuna necessità di fare qualsiasi cosa: egli è una legge di per sé, e la sua grandezza o la sua modestia salgono e scendono in base a ciò.
*La scrittura automatica è indegna come letteratura, interessante che possa essere per lo psicologo e il patologo... La mia facilità, come la chiamano, è in realtà un lavoro tremendamente duro. Scrivo alla velocità di due versi l'ora. Ho scritto centinaia di poesie e ognuna mi è costata ore e ore di dolore, sudore e tortura cerebrale.
*Io non voglio esprimere soltanto ciò che altre persone hanno sentito; voglio lacerare qualcosa e mostrare quanto non hanno mai veduto.
*Le leggi medievali di questo emisfero corrotto hanno imposto una verginità più o meno obbligatoria durante il periodo della vita in cui la verginità dovrebbe essere considerata un reato contro i dettami del corpo. Durante l'adolescenza, quando il sangue e il seme della carne che cresce necessitano, per la prima volta e come non mai, di comunione e contatto con il sangue e il seme di un'altra carne, i rapporti sessuali sono considerati inutili e impuri.
Line 32 ⟶ 34:
*La vita scorre davanti alle finestre e io la odio ancor più di minuto in minuto. Vedo i gesti triti e ritriti, i sorrisi compiti, le cellule grigie che girano intorno al nulla sotto le pie bombette. [...] I passanti sono spaventosi. Li vedo in tutti i loro piccoli orrori.
*Sto diventando più oscuro di giorno in giorno. E' per me una sofferenza fisica, adesso, scrivere poesia. [...] Non sarò mai compreso. Credo che non manderò altre poesie, ma scriverò soltanto racconti. [...] Sono un eccentrico utente di parole, non un poeta. Questa è la reale verità. Nessun autocompatimento in questo caso. Un eccentrico ''utente'' di parole non è un poeta. E' terribilmente vero.
*Una bella [[poesia]] è un contributo alla realtà. Il mondo non è più lo stesso dopo che gli si è aggiunta una bella poesia.
*Quelle che noi consideriamo perversioni sono, per la maggior parte, sentieri appartati sani e naturali della vita sessuale.
*Il demone alcol da qualche tempo è divenuto un amico un po' troppo opprimente e un po' troppo intimo.
Line 48 ⟶ 49:
*La palla che lanciai giocando nel parco non è ancora scesa al suolo.
*La forza che attraverso il verde càlamo sospinge il fiore è quella che sospinge la mia verde età; <br /> quella che spacca le radici agli alberi / è la mia distruttrice.
*In principio era il verbo, il verbo <br /> che dalle solide basi della luce <br /> astrasse tutte le lettere dal vuoto; <br /> e dalle nebulose basi del respiro <br /> il verbo affluì, traducendo al cuore <br /> primi caratteri di nascita e di morte
*Mi ci vogliono dieci paradossi <br /> per ricomporre in me una verità...
*Mi hanno detto di ragionare col [[cuore]], ma il cuore, come la [[testa]], è un'inutile guida.
Line 57 ⟶ 59:
 
*Sceglierei in qualunque momento di essere un poeta e vivere di astuzia e birra.
*La poesia, per un poeta, è il lavoro più remunerativo del mondo. Una bellabuona [[poesia]] è un contributo alla realtà. Il mondo non è più lo stesso dopo che una buona poesia gli si è aggiunta. una{{NDR|Da bella''Sulla poesia.'', trasmissione radiofonica alla BBC, il giugno 1946}}
*Il momento magico d'una poesia è sempre casuale. Nessun poeta faticherebbe tanto su questa complicata arte che è il far poesia se non sperasse in un improvviso e accidentale verificarsi di quel momento. [...] E la poesia migliore è quella in cui le parti faticate e non magiche sono più vicine, per struttura e intensità, a quei momenti di casuale magia. {{NDR|Da ''Sulla poesia'', trasmissione radiofonica alla BBC, il giugno 1946}}
*La posizione che un poeta assume di fronte alla guerra è la posizione eretta.
*Quello che mi piace è trattare le parole come un artista il suo legno o pietra o quello che volete, per tagliarle, scolpirle, avvolgerle, spianarle e lucidarle in disegni, sequenze, sculture, fughe di suoni. {{NDR|Da ''Poetic Manifesto'', nel "Texas Quarterly", inverno 1961}}
*Sono un gallese, sono un ubriacone, e amo il genere umano, specialmente la parte femminile. {{NDR|Rispondendo alla dichiarazione di Thomas S. Eliot: «In politica sono un monarchico, in religione un anglocattolico, in letteratura un classicista».}}
*Un [[alcol]]izzato è qualcuno che non vi piace che beve quanto voi.
Line 65 ⟶ 70:
==Citazioni su Dylan Thomas==
*Il volto e la pelle avevano il gonfiore provocato dall'eccesso del bere, il naso era un bulbo rosso e gli occhi erano vitrei. Continuava ad essere preoccupato per sua moglie, e mi disse che avrebbe dovuto tornare presto nel Galles, altrimenti sarebbe stato troppo tardi. ([[Igor Strawinsky]])
*Forse è nella poesia di Dylan Thomas che si compie uno dei passaggi fondamentali: la natura non è più sentita come alterità, il tessuto delle analogie distrugge la distizione tra l'uomo e il coacervo della materia vivente. Il passo più in là è quello della pittura informale, che affonda nella continuità della vita biologica che tutti ci percorre. ([[Italo Calvino]])
*La parola balenava nei versi magici di Dylan Thomas come un raggio di sole riflesso in un orecchio. ([[Charlie Chaplin]])
*L'idea che lo sforzo creativo e le sostanze che alterano la mente siano strettamente legati è una delle grandi mistificazioni pop-intellettuali del nostro tempo. I quattro scrittori del ventesimo secolo il cui lavoro è soprattutto responsabile di questa mitologia sono probabilmente [[Ernest Hemingway|Hemingway]], [[Francis Scott Fitzgerald|Fitzgerald]], [[Sherwood Anderson]] e il poeta Dylan Thomas. [...] Lo scrittore tossicodipendente è nient'altro che un tossicodipendente, sono tutti in altre parole comunissimi ubriaconi e drogati. La pretesa che droghe e alcol siano necessari per sopire una sensibilità più percettiva non è che la solita stronzata autogiustificativa. [...] Hemingway e Fitzgerald non bevevano perché erano creativi, diversi o moralmente deboli. Bevevano perché è quello che fanno gli alcolisti. Probabilmente è vero che le persone creative sono più vulnerabili di altri all'alcolismo e alla dipendenza dagli stupefacenti, e allora? Siamo tutti uguali quando vomitiamo ai bordi della strada. ([[Stephen King]])