Daniele Barbieri: differenze tra le versioni

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* Ma quando un attore si esercita nella lettura di un testo poetico parte del suo problema sta nel come inserire nel testo sonoro quegli elementi che la stilizzazione poetica ha escluso, come le variazioni ritmiche e melodiche. Questi elementi vanno inventati, perché la partitura (ovvero il testo poetico scritto) non fornisce elementi in merito. (p. 40)
* L'andamento sonoro della poesia ha dunque la possibilità di essere sentito solo se si trova in combinazione con un andamento semantico, sul quale si appoggia la prima ragione di mantenimento dell'attenzione del lettore. Probabilmente, dunque, anche se la fruizione della poesia è una fruizione ondeggiante tra dimensione frontale e dimensione immersiva, rispetto alla musica la poesia gioca molto di più sul frontale, ovvero sulla dimensione cognitiva. Tutto sommato la poesia è fatta di parole... (pp. 41-42)
* Credo che possiamo pensare al verso libero come una tarda conseguenza dell'invenzione della stampa. La diffusione delle carta stampata ha fatto si che la poesia venisse fruita, da un certo periodo in poi, assai più attraverso gli occhi del lettore che non attraverso le orecchi dello spettatore. nella poesia scritta, quindi, il verso si vede, e non c'è bisogno di marcarne la lunghezza attraverso regolarità sillabiche, toniche o metriche, o anche foniche come la rima. (p. 83)
* Il verso libero, in altre parole, ha messo in gioco per il discorso anche dimensioni tradizionalmente di sfondo, eliminando quella cornice che Petrarca (ma non solo lui, evidentemente) aveva saputo costruire così bene. Quella cornice viene infatti progressivamente sentita sempre più
come una menzogna, una forzatura, qualcosa che impedisce un rapporto più immediato con il mondo, con l'emozione. (p. 84)
 
==Bibliografia==