Aleksandr Aleksandrovič Blok: differenze tra le versioni

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*''Il vento portò da lontano | l'accenno d'un canto d'aprile, | chissà dove, limpido e profondo, | si aprì un pezzetto di cielo. | In questa smisurata azzurrità, | fra i primi albori della primavera, | le bufere invernali piangevano, | si libravano sogni stellati. | Timide, cupe e profonde | le mie corde piangevano. | Il vento portò da lontano | le tue canzoni squillanti''. (da ''Il vento portò da lontano'')
*''Aspetto un grido, cerco una risposta, | il cielo è muto, la terra in silenzio, | dietro il giallo maggese – in lontananza – | s'è destato un istante il mio richiamo. | Negli echi d'un discorrere lontano, | dal cielo notturno, dai campi assonnati, | sento i misteri d'un futuro incontro, | di convegni sereni, ma fuggevoli. | Io aspetto – e un nuovo tremito mi invade. | Sempre più vivido è il cielo, più sordo il silenzio... | Distruggerà la parola il mistero notturno... | Iddio, pietà delle notturne anime!'' (da ''Aspetto un grido, cerco una risposta)
*''Pur io fui nel circolo un tempo | e toccai con le labbra le coppe, | chissà in quale scoglio fra i fiordi | dove non c'è più né terra né mare, | ma fra nivee penombre scintillano | le dorate corone soltanto | dei principi di Scandinavia''. (da ''La violetta notturna'')
*''M'addormento tremando e m'accoro, | e celando il mio lungo pensiero | contemplo la striscia dell'alba. | Trascorrono forse momenti | o forse trascorron millenni''. (da ''La violetta notturna'')
*''Così vanno nella sera, | ed il cane è ormai laggiù, | ma davanti alla bandiera, | camminando lieve | nel vortice di neve, | di rose inghirlandato | in un nembo imperlato, | avanti marci tu, | non veduto, o Gesù!'' (da ''I Dodici'')
*''Quando sul plumbeo incresparsi dei fiumi, | ad una grigia ed umidiccia altezza, | dinanzi al volto della patria austera | comincerò ad oscillare sulla croce, - | allora - da un'immensa lontananza, | nell'agonia, fra il sangue delle lacrime, | vedrò venire per un lungo fiume | Cristo verso di me dentro una barca. | Negli occhi avrà le stesse mie speranze, | e indosso porterà gli stessi stracci. | Misero spunterà dalla sua veste | il palmo trafitto da un chiodo. | Cristo! È infelice la natia largura! | Io mi sto consumando sulla croce! | E la tua barca - potrà mai approdare | all'altezza in cui sono crocifisso?'' (da ''Quando tra foglie rugginose ed umide'')
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*''Sul crocicchio, | dove la lontananza mi ha posto, | con afflitta gaiezza accolgo la primavera. | Sulla terra ancora rigida | spunta la prima erbetta. | E fra il merletto d'una betullina | – profondi – in lontananza – | i declivi lilla d'un burrone. | Mi ha invogliato | la terra deserta!'' (da ''Sul crocicchio'')
*''Tu mi vestirai d'argento, | e alla mia morte | la luna spunterà – Pierrot celeste, | sorgerà il rosso pagliaccio ai quattro venti''. (da ''Tu mi vestirai d'argento'')
*''La città verso rosse contrade | ha volto il suo morto sembiante, | col sangue del sole ha innaffiato | il suo grigio corpo di pietra''. (da ''La città verso rosse contrade'')
*''E sulla torre del campanile | fra balli sonanti e rimbombo di bronzo | una campana libera e festosa | mostra la propria lingua insanguinata''. (da ''La città verso rosse contrade'')
*''Chi sei Tu che con filtri notturni | mi hai avvelentato?'' (da ''La notte'')
*''Anche nel sogno sei strana. | Non toccherò la tua veste. | Sonnecchio – e dietro il sopore è il mistero, | e nel mistero tu riposi, [[Russia|Rus']].'' (da ''Rus''')
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*''Cammino, e le rugiade si raggelano, | coprendosi d'argenteo luccichio | al pensiero che hai sciolte le tue trecce | nell'isba per l'amico misterioso. | Dammi filtri odorosi, soffocanti | e annebbiami con un dolce veleno, | perché, inebriato dalle tue delizie, | io ricordi per sempre questa notte.'' (da ''Cerco le luci – le luci propizie'')
*''[[Russia]], misera Russia, | per me le grigie tue isbe, | per me le tue canzoni al vento sono | come le prime lacrime d'amore! | Di te io non so avere compassione, | e porto con prudenza la mia croce...'' (da ''Russia'')
*''Eccola, la mia allegria che balla | e tintinna, perduta fra gli arbusti! | E lontano fa segni di richiamo | la tua manica a colori arabescata''. (da ''Libertà autunnale'')
*''Mi metterò a cantare della mia fortuna, | di come ho sciupata la mia giovinezza nel bere... | Piangerò sul dolore dei tuoi campi, | mi invaghirò per sempre dei tuoi spazi... | Molti di noi - liberi, giovani, ben fatti - | muoiono senza amore... | Accoglici nelle tue sconfinate lontananze! | Come vivere e piangere senza di te?'' (da ''Libertà autunnale'')
*''Solo una notte, chinandosi alle valli, | enumerando i secoli futuri, | l'ombra di [[Dante Alighieri|Dante]] dal profilo d'aquila | vien cantando per me la Vita Nuova''. (da ''Ravenna'')
*''Cuore, sii la mia guida. Sorridendo | tu la morte contempla. Solitario | diventerai, né più potrai soffrire | la vita ch'io conduco. | Nessun uomo | può reggere né l'odio né l'amore | che io sostengo. Ed io voglio guardare | sempre gli occhi degli uomini, baciare | le donne, bere vino e riempire | di furibondi desideri il cielo, | quando l'afa impedisce di sognare | al crepuscolo, e sciogliere i miei canti. | Ed ascoltare il vento nella quiete!'' (da ''Morte'', ''Liberi pensieri'')
*''La tua voce meridionale è languida. | Hai la vita come una gazzella, | ma io vengo a te dalle contrade in cui | è neve eterna ed urlo di tormenta''. (da ''Tu dici che io sto sonnecchiando'')
*''La luna come un folle demone | ride nell'etere lassù. | Del solo amico il volto livido | trema nel calice con me: | egli divien per l'aspro liquido | solo e divino come un re''. (da ''La sconosciuta'')
*''Ed i misteri so degli angeli, | un altrui sole mi si dà, | e giù dell'anima negli angoli | l'asprigno vino se ne va. | Treman le piume come glicine | in ogni sogno ch'io non ho, | fioriscon gli occhi di vertigine | sovra una sponda che non so. | Una è la chiave del miracolo | e in fondo all'anima mi sta: | demone, è questo il verbo magico: | «Nel vino sta la verità!»'' (da ''La sconosciuta'')
*''Io non sono il tuo uomo né il tuo amore. | Fiera tu sei, o angelo mio breve. | Senza tremare piantami nel cuore | il tuo aguzzo tacco alla francese''. (da ''Umiliazione'')
*''Come è penoso andare tra la gente | fingendo di non essere defunto | e raccontare a chi non ha vissuto | il giuoco falso e tragico del male; | e contemplando l'incubo notturno | scoprire un'armonia nel discordante | mulinello dell'essere, ché solo | nei riflessi dell'arte l'uomo vede | l'incendio senza scampo della vita...'' (da ''Come è penoso andare tra la gente'')
*{{NDR|Sulla paziente e sterile attesa dell'ispirazione}} ''Ma nell'istante della concentrazione | d'un'anima novissima e terribile, | come un tuono maligno la ragione | creativa l'assale per ucciderla. | E dentro una mia gabbia fredda e forte | il buono e lieve uccello chiudo solo, | venuto a liberarmi dalla morte, | l'anima mia a salvare col suo volo. | Sembra la gabbia ruvida d'acciaio | d'oro in mezzo al crepuscolo serale; | ora l'uccello già libero e gaio | scuote l'anello e canta al davanzale. | Le ali ha tarpate, e canta canti altrui. | Forse quei canti ad altri dànno gioia. | Io sono stanco come sempre fui, | e il nuovo attendo dentro la mia noia.'' (da ''L'artista'')
 
==''La città verso rosse contrade''==
*''La città verso rosse contrade | ha volto il suo morto sembiante, | col sangue del sole ha innaffiato | il suo grigio corpo di pietra''. (da ''La città verso rosse contrade'')
*''E sulla torre del campanile | fra balli sonanti e rimbombo di bronzo | una campana libera e festosa | mostra la propria lingua insanguinata''. (da ''La città verso rosse contrade'')
 
==''La sconosciuta''==
*''Ed i misteri so degli angeli, | un altrui sole mi si dà, | e giù dell'anima negli angoli | l'asprigno vino se ne va. | Treman le piume come glicine | in ogni sogno ch'io non ho, | fioriscon gli occhi di vertigine | sovra una sponda che non so. | Una è la chiave del miracolo | e in fondo all'anima mi sta: | demone, è questo il verbo magico: | «Nel vino sta la verità!»'' (da ''La sconosciuta'')
*''La luna come un folle demone | ride nell'etere lassù. | Del solo amico il volto livido | trema nel calice con me: | egli divien per l'aspro liquido | solo e divino come un re''. (da ''La sconosciuta'')
 
==''La violetta notturna''==
*''M'addormento tremando e m'accoro, | e celando il mio lungo pensiero | contemplo la striscia dell'alba. | Trascorrono forse momenti | o forse trascorron millenni''. (da ''La violetta notturna'')
*''Pur io fui nel circolo un tempo | e toccai con le labbra le coppe, | chissà in quale scoglio fra i fiordi | dove non c'è più né terra né mare, | ma fra nivee penombre scintillano | le dorate corone soltanto | dei principi di Scandinavia''. (da ''La violetta notturna'')
 
==''Libertà autunnale''==
*''Eccola, la mia allegria che balla | e tintinna, perduta fra gli arbusti! | E lontano fa segni di richiamo | la tua manica a colori arabescata''. (da ''Libertà autunnale'')
*''Mi metterò a cantare della mia fortuna, | di come ho sciupata la mia giovinezza nel bere... | Piangerò sul dolore dei tuoi campi, | mi invaghirò per sempre dei tuoi spazi... | Molti di noi - liberi, giovani, ben fatti - | muoiono senza amore... | Accoglici nelle tue sconfinate lontananze! | Come vivere e piangere senza di te?'' (da ''Libertà autunnale'')
 
==''Un figlio degli anni terribili. Vita di Aleksandr Blok''==