Sergej Aleksandrovič Esenin: differenze tra le versioni

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*Esenin era sempre circondato da satelliti. La cosa più triste di tutte fu vedere, di fianco a Esenin, un gruppo casuale di uomini che non avevano nulla a che fare con la letteratura, ma a cui semplicemente piaceva (e piace ancora) bere la vodka di qualcun altro, crogiolarsi nella fama di qualcun altro, e nascondersi dietro l'autorità di qualcun altro. Non fu attraverso questo sciame nero, tuttavia, che morì, lui li trasse a sé. Sapeva quel che valevano; ma nel suo stato trovò più facile stare con persone che disprezzava. ([[Il'ja Grigor'evič Ėrenburg]])
*Ho sentito recitare Esenin e ne sono stato commosso fino alle lacrime... Possedeva una tale intensità di sentimento e una così perfetta e coinvolgente maniera di porgere... che si trasfigurava. Alla fine non fui nemmeno capace di esprimergli il mio grazie perché avevo un nodo in gola che mi impediva di parlare. In quel momento non ho potuto fare a meno di pensare che Esenin più che un uomo era uno strumento musicale creato dalla natura esclusivamente per la poesia, per esprimere amore a tutto ciò che vive e respira, e implorare misericordia per la fragilità degli uomini. ([[Maksim Gor'kij]])
*Ma c'è in Esenin, evocatore di ritmi, luci, colori, odori, un'altra realtà; l'infanzia del suo linguaggio con immagini strappate ad ogni spirale logica e segni, quasi discografia distorta, che sfuggono alle architetture sintattiche abituali... "Io non sono un mercante di parole", scrive in una sua lirica, quasi a voler stringere i propri giudici su un terreno di humus sacrale, in un prodigio di itinerari ignoti alla cifra grafica. ([[Salvatore Quasimodo]])
*I suoi poemetti rivoluzionari a me sembrano piuttosto bellissimi inni sacri, mi sembrano i capitoli di una "bibbia" eseniana di cui Sergej è il profeta. E poi la sua morte, costantemente considerata un suicidio e che, quasi certamente, suicidio non fu. [...] La voce del suo canto continua a risuonare anche oggi, nella sua sturggente bellezza.<ref name=Bazzarelli>Citato in ''Introduzione'' di Eridiano Bazzarelli, ''Poesie e poemetti'' di Sergej A. Esenin, 2000.</ref> (Eridiano Bazzarelli)
*La poesia di Esenin è profondamente religiosa (non certo clericale) nel senso più autentico della parola. [...] In realtà Esenin era, per così dire d'istinto, un "animista", e questo animismo (certo una forma originaria di paganesimo) era mescolato con il suo cristianesimo ortodosso. [...] L'ortica su cui luccica la rugiada [...] accompagna il poeta in tutto il suo cammino, in compagnia delle altre sorelle piante e dei fratelli animali. Sorelle e fratelli: Esenin è un poeta, in questo senso, "francescano".<ref name=Bazzarelli/> (Eridiano Bazzarelli)
*Ma c'è in Esenin, evocatore di ritmi, luci, colori, odori, un'altra realtà; l'infanzia del suo linguaggio con immagini strappate ad ogni spirale logica e segni, quasi discografia distorta, che sfuggono alle architetture sintattiche abituali... "Io non sono un mercante di parole", scrive in una sua lirica, quasi a voler stringere i propri giudici su un terreno di humus sacrale, in un prodigio di itinerari ignoti alla cifra grafica. ([[Salvatore Quasimodo]])
*Se dovessi sintetizzare in due parole il mondo di Esenin, userei proprio le due parole tenerezza e angoscia. O anche tenerezza e disperazione. [...] Egli visse come una candela accesa dai due lati.<ref name=Bazzarelli/> (Eridiano Bazzarelli)
*{{NDR|Sulla morte di Esenin}} ''Se ci fosse stato inchiostro all'Angleterre | non avreste avuto bisogno di tagliarvi le vene.'' ([[Vladimir Vladimirovič Majakovskij]])
 
===Eridiano Bazzarelli===
*Se dovessi sintetizzare in due parole il mondo di Esenin, userei proprio le due parole tenerezza e angoscia. O anche tenerezza e disperazione. [...] Egli visse come una candela accesa dai due lati.<ref name=Bazzarelli/> (Eridiano Bazzarelli)
*I suoi poemetti rivoluzionari a me sembrano piuttosto bellissimi inni sacri, mi sembrano i capitoli di una "bibbia" eseniana di cui Sergej è il profeta. E poi la sua morte, costantemente considerata un suicidio e che, quasi certamente, suicidio non fu. [...] La voce del suo canto continua a risuonare anche oggi, nella sua sturggente bellezza.<ref name=Bazzarelli>Citato in ''Introduzione'' di Eridiano Bazzarelli, ''Poesie e poemetti'' di Sergej A. Esenin, 2000.</ref> (Eridiano Bazzarelli)
*La poesia di Esenin è profondamente religiosa (non certo clericale) nel senso più autentico della parola. [...] In realtà Esenin era, per così dire d'istinto, un "animista", e questo animismo (certo una forma originaria di paganesimo) era mescolato con il suo cristianesimo ortodosso. [...] L'ortica su cui luccica la rugiada [...] accompagna il poeta in tutto il suo cammino, in compagnia delle altre sorelle piante e dei fratelli animali. Sorelle e fratelli: Esenin è un poeta, in questo senso, "francescano".<ref name=Bazzarelli/> (Eridiano Bazzarelli)
 
===[[Curzia Ferrari]]===