Neil Gaiman: differenze tra le versioni

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*Le storie sono ragnatele collegate filo per filo, e si segue ogni storia verso il centro perché il centro è la sua fine. Ogni persona è un filo della storia. (cap. 12, pag. 283)
*Ogni persona mai esistita o esistente o che esisterà ha una canzone sua. Non è una canzone scritta da qualcun altro. Ha una melodia e parole sue. Sono poche le persone che riescono a cantare la loro canzone. La maggior parte di noi ha paura di non riuscire a renderle giustizia con la voce, oppure che le parole siano troppo sciocche o troppo oneste o troppo strane. Perciò, invece di cantarla, la vive.
*Vedeva l'alba, un enorme sole color arancio sangue circondato da nuvole sfumate di scarlatto.
Il genere di cielo che spinge anche la persona più prosaica a scoprire dentro di sè il bisogno nascosto di dipingere quadri ad olio. (pagp. 64)
*Le cose impossibili capitano.
Quando capitano, in genere la gente le affronta.Quel giorno, come ogni giorno, sulla faccia del pianeta circa cinquemila persone avrebbero fatto l'esperienza di uno di quei casi su un milione, e nemmeno uno di loro si sarebbe rifiutato di credere all'evidenza dei fatti.Quasi tutti avrebbero detto, ciascuno nella sua lingua, l'equivalente di "strana la vita, vero?" e avrebbero tirato avanti. (pagp. 66)
*Sorrideva nella maniera più convincente.
Impiegato adeguatamente, un sorriso come quello avrebbe potuto scatenare una guerra santa. (pagp. 82)
*Non sarebbe riuscito a spiegare in cosa era diversa.Ci aveva provato, senza riuscirci.In parte era dovuto a come si sentiva quando era con lei: come se riflesso nei suoi occhi lui diventasse una persona migliore. (pagp. 177)
*Essere morti, probabilmente, era un po' come essere vivi: si impara qualcosa cammin facendo e il resto lo si improvvisa. (pagp. 224)
*Si stavano baciando. Detto così siete scusati per aver pensato che fosse un bacio normale, tutto labbra e pelle e magari persino un po' di lingua. Ma vi siete persi il sorriso di Ragno, la luce nei suoi occhi.
E poi, quando il bacio finì,il modo in cui rimase eretto, come un uomo che, appena scoperta l'arte di stare in piedi, fosse certo di farlo meglio di chiunque altro al mondo. (pagp. 337)
 
==''Nessun dove''==