Renato Poggioli: differenze tra le versioni

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*[[Sergej Aleksandrovič Esenin|Sergej Esenin]] fu il poeta della natura, non della storia; dell'autunno, non dell'Ottobre... La sua enfasi cromatica fa spesso pensare alla pittura d'icona, alla decorazione musiva, o più generalmente all'arte bizantina. <ref name=Esenin>citato in Sergej Aleksandroic Esenin, ''Russia e altre poesie'', Baldini Castoldi Dalai editore, traduzione di Curzia Ferrari, 2007</ref>
*[[Esenin]] espresse la propria protesta di fronte all'invasione e alla devastazione della campagna da parte della civiltà industriale mediante la fabbrica e la miniera, i pali del telegrafo e le strade ferrate... e la sua crisi è quella del campagnolo inurbato, un contadino divenuto figura pubblica, per sempre corrotto e contaminato dentro e fuori la Russia dal morbo della vita moderna. Evase nel paradiso artificiale dell'alcool, nell'inferno dell'acquavite. <ref name=Esenin/>
*{{NDR|A proposito di Esenin}} Il poeta più immaturo ma in potenza più autentico che la Russia avesse prodotto dopo [[Aleksandr Aleksandrovič Blok|Aleksandr Bolk]]. <ref name=Esenin/>
*La voce di [[Aleksandr BolkAleksandrovič Blok|Blok]] fu un a solo nel coro dei Simbolisti. Era di loro il più puro, il più bello e il più giovane: aveva una fede più grande, e per questo fu il primo a smarrirla.<ref name=Poggioli>Citato in ''Il fiore del verso russo'' a cura di Renato Poggioli, 1998</ref>
*{{NDR|A proposito di Aleksandr Blok}} Fu il bianco cigno della Russia.<ref name=Poggioli/>
*La grandezza poetica di Blok fu d'essere la Cassandra di quella tempesta, e di morire, come Cassandra, vittima del proprio presagio.<ref name=Poggioli/>