Angelo Maria Ripellino: differenze tra le versioni

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*E ancor oggi, se andate in un piovoso tramonto d'autunno alla periferia di Leningrado, vi sembrerà di trovarvi la luce e le immagini delle strofe [[Aleksandr Blok|blokiane]]. Quel sentore palustre, quella natura malinconica e singhiozzante, quel gocciolìo che cancella i contorni degli uomini. <ref>Citato in ''Prefazione'' di Valerio Magrelli, in ''Aleksandr Blok. Poesie'', 2000, Guanda.</ref>
*{{NDR| Su [[Aleksandr Blok]]}} La materia di questi suoi versi è un fitto tessuto di nebbia, da cui si profilano, sotto improvvisi bagliori di gelida luce, evanescenti scenari boreali, sconfinate pianure seleniche, mute distese sonnolente, pervase di languidezza, di morbida malinconia. Il mondo è intravisto come attraverso un diffusore che appanni e renda fluttuanti e senza contorni paesaggi e figure. [...] La poesia di Blok «registra», come una sottilissima membrana, trame impalpabili di confusi presagi, echi di arcaichi fruscii, palpiti di abissali lontananze. <ref>Angelo M. Ripellino, ''Studio introduttivo'', da ''Aleksandr Blok. Poesie'', 2000, Guanda.</ref>
*{{NDR| Sui versi della Bellissima Dama di [[Aleksandr Blok]]}} I vaporosi paesaggi di queste poesie, soffusi di trasognata tenerezza, somigliano a quelli dei quadri sacri di Nesterov, a cui Blok sembra attingere anche le frequenti metafore di vita monastica. <ref>Angelo M. Ripellino, ''Studio introduttivo'', da ''Aleksandr Blok. Poesie'', 2000, Guanda.</ref>
 
==[[Explicit]] di ''Praga magica''==