Mina (cantante): differenze tra le versioni

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== Citazioni di Mina ==
*Se ne vanno, vogliono andarsene. Un’altra tragedia, un’altra assurdità, un’altra assenza, un altro mistero. Non voglio sapere perché Whitney Houston è morta. Non ho voglia di legare, un’altra volta, un grande talento musicale a storie di droga. L’equazione “maledetta” che associa successo a fragilità, arte a depressione, applausi a farmaci continua a perseguitare un mondo che, solamente in apparenza, contiene solo privilegi. Non fatemelo sapere, per favore, se fosse veramente così. Me la voglio tenere nella memoria come la vedo io: lunga, bellissima, brava oltre ogni misura. So poco della sua vita. E tutto della sua musica. Un angelo che canta in quel modo avrebbe meritato quello che ormai sembrerebbe un “premio” irraggiungibile: una esistenza consapevole, una vita felice. Lei ha veramente inventato un modo di cantare, per niente facile, che tutti hanno tentato di imitare. È diventata il termine di paragone. La cartina di tornasole. Il modello. L’inarrivabilità. E, come mi capita in casi come questo, non posso fare a meno di pensare a dove va a finire il talento di una persona quando questa persona smette di essere nella forma che conosciamo. Ma non è questo che conta. Se ne è andata. Non so, aveva figli? Speriamo di no. Dieci anni fa circa si era sparsa la voce della sua morte. Non era vero. Whitney Houston aveva ancora da vivere per sé e per noi. Se questa volta non ci saranno smentite, avrà smesso la sua vita e la sua sofferenza, e noi ci terremo caro ciò che ci ha lasciato. (da '' Vanity Fair'', n. 7, 22 febbraio 2012)
*Basta. Basta considerare chi si droga un figo. Non si può dire di no, è proprio così. L'aria da maledetto, bevitore, drogato incanta i ragazzi. E non arrivo ancora a capire perché. Qualche volta, questa perfida interpretazione si accompagna con una reale capacità. Ma si muore. E un'altra vittima di questa imbecillità è caduta. Una che aveva stoffa. Una che aveva un talento potente. E non lo ha potuto esprimere in pieno. Una che non avrà più niente da questa vita che, qualche volta, vale la pena di essere vissuta in lucidità. Si muore. E [[Amy Winehouse]], vittima di un lungo suicidio, se ne è andata. Senza alcuna bellezza. Senza splendori. (da ''Vanity Fair'', n. 30, 3 agosto 2011)
*Chissà per quale strada [[Totò]] è riuscito ad arrivare nel mio cuore, nei nostri cuori. Il suo modo, non saprei adoperare la parola "mestiere" perché mi sembrerebbe addirittura riduttivo, il suo dono, la sua celestiale grazia, la sua classe infinita, il suo non essere mai volgare anche quando magari le battute lo erano, la sua faccia commovente da [[Cristo]] invecchiato, il timbro della sua voce, i suoi tempi comici inarrivabili, i suoi tempi tragici inarrivabili, tutto questo, pur se eccezionale, non può bastare per capire il suo successo inestinguibile. Ci deve essere proprio una specie di mistero, un miracolino, appunto. Sarà forse quella sua gestualità primordiale, quella mimica ancestrale, quel suo modo di essere diretto, che lo rende capace di conquistare tutti, anche i bambini che sono nati trent'anni dopo la sua scomparsa. Oppure la sua capacità di sollecitare ed elevare il "fanciullino" che risiede nel profondo di ogni essere umano. In ogni caso, Totò si rivela come una sorta di mago Merlino, che con le sue arti misteriose riesce a tirar fuori la parte migliore di noi. [...] Grazie, Totò. (da ''Vanity Fair'', n. 43, 2 novembre 2011)