Paola Mastrocola: differenze tra le versioni

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==''Una barca nel bosco''==
===[[Incipit]]===
Non è per il tram. Il tram lo devo prendere per cinque anni alle sette di mattina. Ma non mi pesa.<br>Mi pesa tutto quello che viene prima, quando sono ancora a [[casa]] al buio, e la luce non la posso accendere se no mia madre si sveglia e, visto che viene a letto così tardi, meglio di no; mi pesa che devo lavarmi al freddo perché il riscaldamento non è ancora partito, mettermi su il latte nel pentolino e stare attento quando sfrigola che non si metta a bollire, se no se ne esce tutto sul [[fuoco]], ed è incredibile quanto puzza il latte quando cade sul fuoco.
 
===Citazioni===
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*Anch'io avrei avuto bisogno di un buon drenaggio. Sono stato, in tutti questi anni di liceo, una pianta a cui dovevano drenare il terreno. Possibile che non si siano accorti che ingiallivo? Ingiallivo e mi marcivano le radici. Ma niente, hanno continuato a innaffiarci. Facile: porti ogni giorno la tua bella pompa e giù acqua. Tutti livellati a bagno nello stesso terreno intriso d'acuqa da far paura: tutti belli marci. Ma tanto, chi le vede le radici?
*Il colloquio con l'avvocato famosissimo comunque non era andato male: ero arrivato secondo.<br>«Ah, bene!» mi dice Furio. «E, per curiosità, chi è arrivato primo?»<br>I nomi non sono importanti. Vorrei dire con totale sicurezza a Furio che i nomi sono solo nomi, parole con cui nella vita, per convenzione, veniamo chiamati. E invece devo riconoscere che non è così: i nomi sono importanti! A volte sono spade che ci trafiggono. E quindi, visto che lo vuole sapere, glielo dico il nome di colui che ha vinto al posto mio: Cartonzi.<br>«Cartonzi Federico.»
*Non importa, dominus. Non si preoccupi. Nulla importa davvero. A noi son state date piccole cose a cui badare, qualche foglia che ingialla, un rametto spezzato. In queste minuzie ci siamo beatamente perduti. E ci siamo resi, così, imprendibili.<br />Eh, sì, non ci prenderete mai! Abbiamo certi rivoletti e sentierini, noi, che voi neanche immaginate, cari signori del mondo. Non ci prenderete nella vostra rete, maramao.<br />Ci resta soltanto, caro dominus, un sottile dolore, come una puntura che ci prende, a volte, all'imbocco dello stomaco. Questo sì, un ''punctum''. Qualcosa che non va né su né giù. Come un cucchiaio di minestrone e noi lì come cretini, senza un bicchiere d'acqua che riesca a mandarlo giù.
Eh, sì, non ci prenderete mai! Abbiamo certi rivoletti e sentierini, noi, che voi neanche immaginate, cari signori del mondo. Non ci prenderete nella vostra rete, maramao.
Ci resta soltanto, caro dominus, un sottile dolore, come una puntura che ci prende, a volte, all'imbocco dello stomaco. Questo sì, un ''punctum''. Qualcosa che non va né su né giù. Come un cucchiaio di minestrone e noi lì come cretini, senza un bicchiere d'acqua che riesca a mandarlo giù.
*L'irreversibilità degli eventi. Non è vero un cappio che nulla è irreversibile. Tutto, perlopiù, è irreversibile. Tutto quel che avviene non potrebbe non avvenire, o avvenire in un altro modo. Aviene perché doveva avvenire, punto e basta
 
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==Bibliografia==
*Paola Mastrocola, ''Una barca nel boscbosco'', Ugo Guanda Editore, 2004.
*Paola Mastrocola, ''Più lontana della luna'', Ugo Guanda Editore, 2007.
*Paola Mastrocola, ''Michelangelo poeta metafisico'', ''Poesia'', Anno XII, marzo 1999, n. 126, Crocetti Editore.