Śvetāśvatara Upaniṣad: differenze tra le versioni

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:Poiché Rudra<ref>Dio vedico ritenuto precursore del dio induista Śiva.</ref>, [per propria natura] è unico, i conoscitori non ricercano un secondo. Esso esercita il dominio su questi mondi attraverso le sue [divine] facoltà di controllo, risiede all'interno di ogni creatura e, dopo aver creato i mondi ed essere diventato il loro guardiano, li riassorbe al tempo della cessazione. (III, 2; 2010)
*La capra rosso-bianco-nera, la quale ha generato molte altre creature [''prajā''] a lei simili, un capro la monta godendo; l'altro capro l'abbandona, poiché di lei ha già goduto.<ref>Gioco di parole fra ''ajā''=capra, oppure colei che non è nata, cioè la ''prakṛti'', materia promordiale, e ''aja''=capro, oppure l'anima individuale; il rosso, il bianco e il nero si riferiscono ognuno ai tre stati allotropici (''guṇa'') della materia: ''sattva'', ovvero essenzialità, ''rajas'', ovvero mozione, ''tamas'', ovvero ottenebramento, oscurità. (nota di Ronconi, 2007, p. 327)</ref> (IV, 5; 2007)
*Si raggiunge la [[pace]] incondizionatamente realizzando Śiva come più sottile del sottile, come [esistente] internamente alla impenetrabile <nowiki>[</nowiki>[[māyā]]], come Colui che manifesta l'universo, come Colui che possiede molteplici forme e come l'Uno che comprende la totalità universale. (IV, 14; 2010)
*''L'Uno, senza gradazioni di colore, si manifesta | attraverso un disegno segreto, multicolore, | effetto del suo molteplice potere. | Che l'Essere risplendente, in cui si dissolvono i mondi | e da cui un giorno rinasceranno, | ci conceda la luce dell'[[intelligenza]].'' (4, 1; 2008)
*Al di là dell'oscurità non v'è né giorno, né notte, né esistenza, né non esistenza: solo Shiva, l'indistruttibile. Lo stesso Sole si prostra davanti a lui. Da esso è scaturita la saggezza senza tempo. (4, 18; 2008)