Igor Sibaldi: differenze tra le versioni

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*Il lettore viene coordinato appunto a quella prospettiva [...], a guardare ogni cosa così come i giovani protagonisit la guardano, entro lo spasmo di quella loro iniziazione, ''tutta quanta interiore, notate bene!'' tutta parlata, potentemente raffigurata su schermi interiori della creatività dell'angoscia. <ref name=Dostoevskij/>
*{{NDR|Su Dmítrij Karamàzov}} La storia di Dmítrij, nota bene, è ben riconoscibile agli occhi di un russo dell'Ottocento come una ripetizione del modello agiografico di san'Efrem Siro, veneratissimo: lui pure giovane burrascoso, lui pure incarcerato per un delitto non commesso, e poi "illuminato" d'un tratto, e sceso lui pure nelle "miniere" dell'uomo, per ridestarne il cuore. ''Ma bisogna che il padre muoia, prima'': bisogna che il campo interiore si sgombri. <ref name=Dostoevskij/>
*{{NDR|Su Alëša Karamàzov}} Alëša è anche lui, naturalmente, il germe di un santo: di quell'"Alekséj uomo di Dio" - santo anch'esso celeberrimo per la ''pietas'' ortodossa [...] - che proprio come Alëša fu, secondo il Martirologio, dapprima novizio, poi lasciò il monastero, tornò alla casa paterna e da lì partì verso "il mondo": ma, di nuovo, bisogna che ''si possa'' partire, prima, e che nulla trattenga più, nessun debito o credito, nessun suggello all'involucro dell'"io" vecchio, ''poiché nulla nell'"io" vecchio e nel mondo vecchio dei padri può essere d'alcun aiuto al nuovo che preme''. <ref name=Dostoevskij/>
 
==''Introduzione'' a [[Lev Tolstoj]]==