Caterina da Siena: differenze tra le versioni

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*E diceva parole tanto dolci, che è da scoppiare, della bontà di [[Dio]]. (dalla lettera ''A Frate Raimondo da Capua dell'Ordine de' Predicatori'', nelle ''Lettere'')
*In altro non sta la pena nostra, se non in volere quello che non si può avere. (da ''Le lettere'')
*L'umile spegne la superbia, però [...] 'l superbo non può far danno a l'umile. (da ''Dialogo della Provvidenza ovvero Libro della divina dottrina'')
*Nella amaritudine gusterai la dolcezza, e nella [[guerra]] la [[pace]]. (dalla lettera ''A Stefano di Corrado Maconi'', nelle ''Lettere'')
*Oimè, dov'è la purità del cuore e la onestà perfetta; che con l'onestà loro l'incontinenti diventassero continenti? Ed egli è tutto il contrario; perocché spesse volte li continenti e li puri gustano la incontinenza per le immondizia loro. (dalla ''Lettera a [[Papa Urbano VI|Urbano VI]])
*Orsù figliuoli dolcissimi, correte questo [[Palio di Siena|palio]]; e fate che solo sia uno quello che l'abbia. (dalla lettera ''A Sano di Maco, e agli altri figliuoli'', nelle ''Lettere'')
*Solo colui che è fondato in carità, è quello che si dispone a morire per amore di [[Dio]] e salute dell'anime, perocché è privato dell'amore proprio non si dispone a dare la vita. (dalla ''Lettera a [[Papa Urbano VI|Urbano VI]])
*Tutti i [[vizio|vizi]] sono conditi dalla [[superbia]], sì come le [[virtù]] sono condite e ricevono vita da la [[carità]]. (da ''Dialogo della Provvidenza'')
*{{NDR|Le [[ultime parole]]}} Sangue, sangue, sangue. (citata in Lodovico Ferretti, ''Vita di S. Caterina da Siena'', Ferrari)
 
==[[Incipit]] di ''Libro della divina dottrina volgarmente detto Dialogo della divina provvidenza''==
===[[Incipit]]===
Levandosi una anima ansietata di grandissimo desiderio verso l'onore di Dio e la salute de l'anime; exercitandosi per alcuno spazio di tempo nella virtú, abituata e abitata nella cella del cognoscimento di sé per meglio cognoscere la bontá di Dio in sé; perché al cognoscimento séguita l'amore, amando cerca di seguitare e vestirsi della veritá. E perché in veruno modo gusta tanto ed è illuminata d'essa veritá quanto col mezzo de l'orazione umile e continua fondata nel cognoscimento di sé e di Dio (però che l'orazione, exercitandola per lo modo decto, unisce l'anima in Dio, seguitando le vestigie di Cristo crocifixo), e cosí per desiderio e affecto e unione d'amore ne fa un altro sé.
===Citazioni===
*L'umile spegne la superbia, però [...] 'l superbo non può far danno a l'umile. (da ''Dialogo della Provvidenza ovvero Libro della divina dottrina'')
*Tutti i [[vizio|vizi]] sono conditi dalla [[superbia]], sì come le [[virtù]] sono condite e ricevono vita da la [[carità]]. (da ''Dialogo della Provvidenza'')
 
==Bibliografia==