Curzia Ferrari: differenze tra le versioni

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*[[Ejzenstein]] in un suo spettacolo, lo aveva rappresentato con un costume diviso in due parti: mezzo pastorello in camicia con brachesse e stivali, e mezzo damerino in abito da sera, tal quale egli si descrive nel poema ''L'uomo nero''. Da una parte le radici e il rimpianto, dall'altra il frequentatore di night-club e teatri, il mettiscandali internazionale. Può apparire un'interpretazione superficiale per un poeta che scrisse sempre ''in limine mortis''; ma è una bipolarità che, a grandi linee, ribadisce il tanto discusso dissesto dell'io eseniano. <ref name=Esenin/>
*{{NDR|Se [[Esenin]]}} Ricorda [[Viktor Borisovič Šklovskij|Viktor Šklovskij]] che quell'«arcangelo contadino» passato tragicamente attraverso la poesia russa, sembrava guardare sempre dietro un vetro oleato. <ref name=Esenin/>
*{{NDR|Se [[Esenin]]}} Dal 1880 al 1893 avevano visto la luce [[Aleksandr Blok]], [[Andrej Belyj]], [[Velimir Chlebnikov]], [[Nikolaj Gumilëv]], [[Vladislav Chodasevic]], [[Nikolaj Kljuev]], [[Igor Severjanin]], [[Anna Achmatova]], [[Boris Pasternak]], [[Osip Mandel'stam]], [[Marina Cvetaeva]], [[Majakovskij]]... un firmamento poetico affollato di stelle dove non sarebbe stato facile brillare.<br/> Insieme a Kljuev, che era di Olonec, nel nord del Paese, egli era però il solo che provenisse dalla campagna - gli altri erano figli di professori universitari, di ingegneri, di commercianti, di militari, vivevano nelle città e molti di essi avevano viaggiato per l'Europa. Era il solo che avesse assimilato le usanze, i costumi, le tribolazioni trascendentali del popolo russo, indissolubilmente legate a un sentimento di adorazione e rassegnazione religiose. <ref name=Esenin/>
 
==Citazioni su Curzia Ferrari==