Jerry Lewis: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Jerry Lewis==
*La [[felicità]] non esiste. Di conseguenza non ci resta che provare ad essere felici senza.<ref>Citazione n.° 713 in ''Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano'', edizione completa 2004.</ref>
 
*"''A te come va ebreo?''" Per cinquant'anni [[Frank Sinatra|Frank]] mi ha chiamato sempre così, e la cosa mi piaceva da morire. (''Dean & Me (una storia d'amore)'', p.304)
*{{NDR|Dopo la sua prima apparizione su un palco, a cinque anni}} Da quel momento in avanti, lo showbusiness mi entrò nel sangue. Insieme alla solitudine. (''Dean & Me (una storia d'amore)'', p.13)
*Dio non mi aveva fatto bello, ma mi aveva dato qualcosa, l'avevo sempre saputo: il senso dell'umorismo. (''Dean & Me (una storia d'amore)'', p.14)
*La verità è che mi venivano sempre in mente frasi divertenti: io pensavo divertente. Ma con quella voce nasale da ragazzino che mi ritrovavo, mi vergognavo di cosa sarebbe venuto fuori se avessi parlato. (''Dean & Me (una storia d'amore)'', p.15)
*Diciannovenne ancora in via di sviluppo, ma con un ciuffo in testa che mi aggiungeva quindici centimetri grazie a un chilo e mezzo circa di brillantina arancione... che attirava anche le mosche! I pantaloni erano così attillati che mi bloccavano la circolazione del sangue sulle anche, e portavo il mio maglione Irvington High School, lana cento per cento, un po' pesantuccio per Atlantic City alle tre del pomeriggio di un giorno di luglio. La verità era che non avevo vestiti, a parte il mio abito blu da palcoscenico che sul culo era già diventato trapsarente per il troppo uso. Finchè i pantaloni non ti si logorano sul didietro, non sei un veterano. (''Dean & Me (una storia d'amore)'', p.27)
*{{NDR|All'arrivo di [[Dean Martin]] per un periodo di lavoro insieme}} Eravamo insieme, e la cosa mi rendeva molto felice. Non ero tagliato per la solitudine. (''Dean & Me (una storia d'amore)'', p.29)
*{{NDR|Skinny D'Amato chiede ragione del primo numero comico di Dean e Jerry}} "Perchè voi due non mi avete detto che facevate un numero insieme?" chiese Skinny. "Perchè non lo sapevamo neanche noi" risposi. (''Dean & Me (una storia d'amore)'', p.39)
*Ciò che vedeva il pubblico, in un'epoca di grande odio, era l'espressione degli occhi di [[Dean Martin|Dean]] mentre mi guardava dare di matto. Era l'espressione dei miei occhi mentre lo guardavo cantare ed essere così perfetto. Non potevi fingerlo. E la gente lo vedeva. All'istante. Lo sentiva dal di dentro. (''Dean & Me (una storia d'amore)'', p.45-46)
*Stavo imparando che il successo e la fama hanno un effetto afrodisiaco tanto quanto il bell'aspetto. (''Dean & Me (una storia d'amore)'', p.58)
*{{NDR|Alla domanda di [[Peter Bogdanovich]] Che tipo di film ti piace, a parte i tuoi?}} Mi piace il buon intrattenimento, ma pulito, niente di spinto eh? Le cose spinte vanno tenute chiuse in una stanza con dentro una ragazza. Nessuno le vede. Non ho voglia di sedermi insieme a duecento persone a guardare qualcuno che fa le cose che a volte piace anche a me fare, ma in privato. Perchè non solo mi mette in imbarazzo, ma finisce che quelle cose non le faccio più neanche in privato, per paura che anche la ragazza abbia visto lo stesso film... E non pago il biglietto per farmi spezzare il cuore. Posso benissimo chiudermi in camera mia, guardarmi nello specchio, e piangere a dirotto gratis. (''Chi c'è in quel film?'', p.237)
*Ragazzi, come ci divertivamo. Una volta [[Dean Martin|Dean]] faceva una serata da solo, e mi telefona. "Ti disturbo? Sei impegnato?" Io gli rispondo: "No no, niente. Ti ascolto". "Sai", mi fa Dean, "a metà della canzone mi è venuto da pensare: mi manca." "Per questo mi chiami? Perchè ti manco?" E lui: "Sì. Ti rendi conto? Adesso siamo insieme! E' fantastico!". Allora io gli dico: "Ehi, ma che cavolo dici? C'è della gente qui! Cosa sei, un frocio?". Ecco, cosette come queste le sviluppavamo nei nostri numeri. Dean mi telefonava ogni due secondi: "Perchè mi hai chiamato?". "Mi mancavi." (''Chi c'è in quel film?'' p.253)
*{{NDR|Il primo incontro con [[Charlie Chaplin]]}} "Charlie, le presento Jerry Lewis." "Come sta, Mister Chaplin?" "Charlie, per te." "Ciao Charlie." E lì gli ho fatto la mia prima battuta: "Puoi chiamarmi Mister Lewis". (''Chi c'è in quel film?'' p.289)
*{{NDR|Parlando con Charlie Chaplin}} Sono rimasto a chiacchierare con Charlie fin verso le tre e mezzo. Abbiamo parlato dei suoi inizi, dei miei inizi. Lui ha parlato del lavoro fantastico che facevamo io e Dean, e mi ha detto che raccoglievamo l'eredità di [[Stan Laurel]] e [[Oliver Hardy]], che eravamo una delle più grandi coppie comiche di sempre. (''Chi c'è in quel film?'' p.290)
 
==Dean & Me (una storia d'amore)==
*"''A te come va ebreo?''" Per cinquant'anni [[Frank Sinatra|Frank]] mi ha chiamato sempre così, e la cosa mi piaceva da morire. (''Dean & Me (una storia d'amore)'', p.304)
*{{NDR|Dopo la sua prima apparizione su un palco, a cinque anni}} Da quel momento in avanti, lo showbusiness mi entrò nel sangue. Insieme alla solitudine. (''Dean & Me (una storia d'amore)'', p.13)
*Dio non mi aveva fatto bello, ma mi aveva dato qualcosa, l'avevo sempre saputo: il senso dell'umorismo. (''Dean & Me (una storia d'amore)'', p.14)
*La verità è che mi venivano sempre in mente frasi divertenti: io pensavo divertente. Ma con quella voce nasale da ragazzino che mi ritrovavo, mi vergognavo di cosa sarebbe venuto fuori se avessi parlato. (''Dean & Me (una storia d'amore)'', p.15)
*Diciannovenne ancora in via di sviluppo, ma con un ciuffo in testa che mi aggiungeva quindici centimetri grazie a un chilo e mezzo circa di brillantina arancione... che attirava anche le mosche! I pantaloni erano così attillati che mi bloccavano la circolazione del sangue sulle anche, e portavo il mio maglione Irvington High School, lana cento per cento, un po' pesantuccio per Atlantic City alle tre del pomeriggio di un giorno di luglio. La verità era che non avevo vestiti, a parte il mio abito blu da palcoscenico che sul culo era già diventato trapsarente per il troppo uso. Finchè i pantaloni non ti si logorano sul didietro, non sei un veterano. (''Dean & Me (una storia d'amore)'', p.27)
*{{NDR|All'arrivo di [[Dean Martin]] per un periodo di lavoro insieme}} Eravamo insieme, e la cosa mi rendeva molto felice. Non ero tagliato per la solitudine. (''Dean & Me (una storia d'amore)'', p.29)
*{{NDR|Skinny D'Amato chiede ragione del primo numero comico di Dean e Jerry}} "Perchè voi due non mi avete detto che facevate un numero insieme?" chiese Skinny. "Perchè non lo sapevamo neanche noi" risposi. (''Dean & Me (una storia d'amore)'', p.39)
*Ciò che vedeva il pubblico, in un'epoca di grande odio, era l'espressione degli occhi di [[Dean Martin|Dean]] mentre mi guardava dare di matto. Era l'espressione dei miei occhi mentre lo guardavo cantare ed essere così perfetto. Non potevi fingerlo. E la gente lo vedeva. All'istante. Lo sentiva dal di dentro. (''Dean & Me (una storia d'amore)'', p.45-46)
*Stavo imparando che il successo e la fama hanno un effetto afrodisiaco tanto quanto il bell'aspetto. (''Dean & Me (una storia d'amore)'', p.58)
 
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*Oggi è facile diventare milionario quando si è miliardario.
*La causa principale del divorzio resta il matrimonio.