Tito Lucrezio Caro: differenze tra le versioni

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*Di natura divina, semmai, è da ritenere proprio [[Epicuro]], il quale per primo scoprì quella legge dell'esistenza che è chiamata [[conoscenza|sapienza]]; egli con l'uso della [[ragione]] ha portato in salvo la nostra vita dalle tempeste e dall'oscurità verso un porto tranquillo e verso la luce. Giustamente è a lui che dovremmo attribuire il nome di divinità, poiché ha diffuso tra le genti quei dolci rimedi che danno sollievo alla vita e conforto all'animo. (p. 23; 2007)
*Il principio fondamentale di questa dottrina è che nessuna cosa nasce dal nulla, per creazione divina. La [[paura]] si impadronisce degli uomini perché essi vedono accadere sulla terra molte cose delle quali non riescono a cogliere la causa e quindi la attribuiscono a una divinità. (p. 28; 2007)
*Poiché l'[[universo]], oltre i limiti di questo nostro mondo, è infinito, la mente vuole sapere che cosa vi sia al di là, fin dove essa riesce a spingersi con la sua intelligenza. (p. 30; 2007)
*Se riesci ad avere chiaro tutto questo<ref>L'origine non divina del mondo.</ref>, la [[natura]] ti apparirà improvvisamente libera e priva di superbi padroni, capace di realizzare ogni cosa spontaneamente da se stessa, senza interventi divini. (p. 36; 2007)
*Fin dall'origine della vita, dunque, [[corpo]] e [[anima]] percepiscono i medesimi moti vitali e li condividono, anche quando l'essere umano si trova ancora nel grembo materno, così che la loro separazione ne determina la reciproca fine: unica è la loro sopravvivenza, come unica è la loro natura. (p. 43; 2007)
 
===[[Explicit]]===