Luigi Pulci: differenze tra le versioni

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*''Rispose allor Margutte: – A dirtel tosto, | io non credo più al nero ch'a l'azzurro, | ma nel cappone, o lesso o vuogli arrosto; | e credo alcuna volta anco nel burro, | nella cervogia, e quando io n'ho, nel mosto, | e molto più nell'aspro che il mangurro; | ma sopra tutto nel buon [[vino]] ho fede, | e credo che sia salvo chi gli crede.'' (XVIII-115)
*''Or queste son tre virtù cardinale, | la gola e 'l culo e 'l dado, ch'io t'ho detto.'' (XVIII-132)
*''S'io ho fallato, perdonanza chieggio: | Quest'altra volta so ch'io farò peggio''. (XIX, 100)
*''Ma non potea fuggir suo reo distino: | e' si scalzò, quando uccise il gran pesce; | era presso alla riva un granchiolino, | e morsegli il tallon; costui fuori esce: | vede che stato era un granchio marino; | non se ne cura, e questo duol pur cresce; | e cominciava con Orlando a ridere, | dicendo: – Un granchio m'ha voluto uccidere.'' (XX-50)
*''La casa cosa parea bretta e brutta, | vinta dal vento, e la natta e la notte | stilla le stelle, ch'a tetto era tutta; | del pane appena ne dètte ta' dotte; | pere avea pure e qualche fratta frutta, | e svina, e svena di botto una botte; | poscia per pesci lasche prese all'esca; | ma il letto allotta alla frasca fu fresca.'' (XXIII-47)