Īśvarakṛṣṇa: differenze tra le versioni

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'''Īśvarakṛṣṇa''' (? 350 CE – ...), filosofo indiano.
 
*Come una danzatrice cessa di ballare quando abbia finito di mostrare agli spettatori (le proprie capacità), così anche la natura naturante cessa dalla sua attività, quando abbia mostrato all'anima se medesima. (''SamkhyakarikaSāṃkhyakārikā'', 59; citato in [[Giuseppe Tucci]], ''Storia della filosofia indiana'', Editori Laterza, 2005; p. 79)
*La [[natura]] che è generosa e provvista di qualità, con innumerevoli mezzi, senza alcun beneficio per sé, compie l'utile dell'anima che è sprovvista degli elementi costitutivi e non la ricambia in nulla. Nulla a mio vedere, è più sensibile della natura; la quale, non appena è conscia di essere stata vista, non si porge più allo sguardo dell'anima. (''SamkhyakarikaSāṃkhyakārikā'', 60-61; traduzione di Corrado Pensa; citato in Maria Angelillo – Elena Mucciarelli, ''Il Brahmanesimo'', Xenia edizioni, 2011; p. 92)
 
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