Longo Sofista: differenze tra le versioni

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*E domandando la Cloe: – Dopo questi baciamenti, questi abbracciamenti e questi coricamenti, che sarà egli di più? Coricati che ci saremo nudo con nuda, che pensi tu d'aver a fare? – Faremo – rispose Dafni – quel che fanno i montoni alle pecore ed i becchi alle capre. (da ''Ragionamento terzo'')
*Rizzandosi dunque il montone con le zampe dinanzi sopra la groppa della pecora, il buon Dafni si levava suso con le mani, e si serrava cotale alla svenevole su la schiena alla Cloe; e quando la bestia alzava uno zampino, egli ritirava una gamba; quando scontorceva il niffolo, egli stralunava gli occhi; quando fiutava, egli annasava; quando colpeggiava, egli batteva tutti i suoi colpi: ma dove il suo maestro colpiva sempre, egli non seppe mai dare nel bersaglio. (da ''Ragionamento terzo'')
*Ma Gnatone, che altro non sapeva far che pappare tanto che recesse, e bere finché ebbro venisse, e che altro non era che mascella e ventre e le parti di sotto al ventre, non ebbe prima il giovinetto capraro adocchiato, che, stranamente piacendogli, vi fece su disegno: e percioché era vago di quello che li cattivi uomini sono, abbattutosi a una bellezza qual non era forse nella città, fece pensiero di affrontarlo, credendo, per essere un capraro, che agevolmente si conquistasse. (da ''Ragionamento quarto'')
 
==Bibliografia==