Gaetano Salvemini: differenze tra le versioni

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*Questo è il lato più atroce dell'insegnamento morale quale è impartito dai papi e dal clero: che esso sviluppa i lati più vili della natura umana, avvezzadola a non sentire le proprie responsabilità, ma a mettere le decisioni finali nelle mani di un sacerdozio, che non da il consiglio dell'amico, ma da l'assoluzione o la condanna del Giudice. È solo dopo essere vissuto in paesi protestanti, che io ho capito pienamente quale disastro morale sia per il nostro paese, non il "cattolicesimo astratto" che comprende 6666 forme possibili di cattolicesimo, fra cui quella di San Francesco e di gasparone, di Savonarola e di Molinac, di Santa Caterina e di Alessandro VI, ma quella forma di "educazione morale" che il Clero Cattolico italiano da al popolo italiano e che i papi vogliono sia sempre dato al popolo italiano. È questa esperienza dei paesi protestanti che ha fatto di me NON un anticlericale, ma un anticattolico; Non darei mai il mio voto a leggi anticlericali (che limitassero cioè i diritti politici del Clero cattolico o che viotassero l'apostolato Cattolico) ma se avrò un solo momento di vita, nell'Italia liberata dai Goti, quell'ultimo momento di vita voglio dedicarlo, come individuo libero, alla lotta contro la Fede Cattolica. Se morirò, avendo distrutto nel cuore di un solo italiano, la Fede nella Chiesa Cattolica, se avrò educato un solo italiano a vedere nella Chiesa cattolica, la pervertitrice sistematica della dignità umana, non avrò vissuto invano. (dalla lettera a F. L. Ferrari, agosto 1930; citato in ''Storia criminale del Cristianesimo'', Editrice Ariele)
*[[Giovanni Giolitti|Giolitti]] odia sempre a morte [[Francesco Saverio Nitti|Nitti]]: dice che è un ladro; vive troppo largamente per i suoi mezzi di insegnante universitario. Io credo che l'odio accechi Giolitti. Nitti non è uno stinco di santo. Ma nessuno ha mai potuto finora fargli in pubblico le accuse di disonestà che tutti gli fanno in privato. E i suoi guadagni di avvocato commercialista possono permettergli una vita che non è poi sardanapalesca. (da ''Scritti sul Fascismo'', Feltrinelli, 1961, p. 141)
*Conobbi personalmente [[Giustino Fortunato]] non prima del 1909; e solo nel 1910 mi si rivelò in tutta la sua originalità e genialità il pensiero di quell'uomo singolare. Lo avessi conosciuto dieci anni prima, quanta maggiore ricchezza di informazioni e quanto minore ottimismo mi avrebbero accompagnato nel trattare una materia, che era da lui ben più profondamente conosciuta che da me. (da ''[http://www.liberalsocialisti.org/articol.php?id_articol=89 La mia autobiografia politica]'', Molfetta, 1873 – Sorrento, 1957)
 
==Citazioni su Gaetano Salvemini==