Petronio Arbitro: differenze tra le versioni

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:O dei, o dee, come che la va male, ai fuorilegge! Come che ci hanno la paura, sempre, per quello che si meritano! {{NDR|Petronio, ''Satyricon'', traduzione di Edoardo Sanguineti, Einaudi, 1991}}
*LXII. «Il caso volle che il padrone andasse a Capua per vendere qualche cianfrusaglia fuori uso. Approfitto dell'occasione e persuado un nostro ospite ad accompagnarmi fino al quinto miglio. Si trattava d'un soldato coraggioso come un leone. Ci avviammo al canto del gallo: splendeva una luna che pareva giorno. Ma, arrivati a certe tombe, il mio uomo si nasconde a fare i suoi bisogni tra le pietre, mentre io continuo a camminare canticchiando e mi metto a contarle. Mi volto e che ti vedo? Il mio compagno si spogliava e buttava le vesti sul ciglio della strada. Mi sentii venir meno il respiro e cominciai a sudare freddo. Sennonché quello si mette a inzuppare di orina le vesti e diventa d'improvviso un lupo. {{NDR|Gaio Petronio Arbitro, ''Il lupo mannaro'' (dal "Satyricon"), traduzione di G. A. Cibotto, in "Storie di lupi mannari", a cura di Gianni Pilo, Newton & Compton, 1994}}
*Sono stati gli [[dèi|Dei]] più importanti che mi hanno fatto tornare uomo. Infatti Mercurio, che conduce e riconduce le anime, mi ha restituito quello che mi aveva tolto. Perciò sappi che adesso sono fornito meglio di Protesilao e degli altri eroi antichi. Guarda qua. E detto questo, sollevai la tunica, rimettendomi al suo giudizio. E lui dapprima fa un balzo indietro atterrito, ma poi quasi non credendo ai suoi occhi, mi afferra con le mani [[pene|quel dono degli Dei]]. (CXL; Petronio Arbitro, ''Satyricon'', a cura di G. A. Cibotto, Fratelli Melita, 1987)
 
==Citazioni su Petronio Arbitro==