Michela Marzano: differenze tra le versioni

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* Il problema delle donne che soffrono di [[anoressia]] non è la [[fame]]. Perché in realtà le anoressiche [...] hanno sempre fame. Una fame enorme. Una fame che le perseguita costantemente, proprio perché non «possono» e non «devono» mangiare. Il vero problema dell'anoressia è il sentimento di onnipotenza che nasce quando si ha la sensazione di poter controllare tutto, anche la fame. Nel loro corpo emaciato, le anoressiche sfidano la [[morte]], proprio mentre la portano in giro come una medaglia da mostrare; sfidano i desideri, negando i bisogni primari del corpo, proprio mentre il desiderio non riesce più a emergere; sfidano le norme sociali per sentirsi libere, proprio mentre costruiscono da sole un sistema di leggi intransigenti che non possono mai trasgredire.
* Difendere un'[[idea]] - e battersi perché possa un giorno trionfare - è diventato il simbolo dell'incapacità di adattarsi al mondo e al [[futuro]]. Le idee non hanno più nessun valore. Siamo in un mondo pragmatico, dove solo i «fatti» contano, a prescindere dai mezzi che si sono utilizzati per arrivare ai propri scopi. E anche i «fatti», in fondo, contano relativamente, perché basta negare ciò che si è fatto, magari alla televisione davanti a milioni di telespettatori, per convincere gli altri che non si è fatto nulla. [...] È il trionfo di «tutto e il contrario di tutto», reso possibile dal fatto che si cresce con l'illusione che non si è mai del tutto responsabili, nel caso qualcosa possa non andare per il verso giusto.
* Quanto più la donna cerca di affermarsi come uguale in dignità, valore e diritti all'uomo, tanto più l'uomo reagisce in modo violento. La paura di perdere anche solo alcune briciole di potere lo rende aggressivo, brutale, volgare. [...] Si tratta di uomini che non accettano l'autonomia femminile e che, spesso per debolezza, vogliono controllare la donna e sottometterla al loro volere. Esercitano la violenza (da quella verbale a quella fisica e sessuale) per paura di perdere il loro potere: il loro atteggiamento viene percepito come «normale»; fa parte del copione della virilità cui in genere aderiscono profondamente.
* Paradossalmente, il «declino dell'impero patriarcale» va di pari passo con l'aumento delle violenze contro le donne. L'emancipazione della donna non porta ancora all'equilibrio sperato. Il bisogno dell'uomo di dimostrare la propria superiorità prende al contrario forme estremamente inquietanti. Dietro lo stupro c'è quasi sempre il bisogno di umiliare la donna, la volontà di lasciare una traccia di sé su quest'essere che si continua a considerare inferiore.
* Quanto più il tempo passa, tanto più si assiste, in Italia, a un attacco sistematico contro le conquiste femministe. Che si tratti delle rappresentazioni degradanti dei media o del linguaggio sessista utilizzato in politica, il risultato è sempre lo stesso: ''ridimensionare'' la donna, ricordandole come il suo posto «naturale» sia accanto all'uomo, zitta e consapevole della superiorità maschile. In fondo, il sistema della politica e il sistema televisivo si intrecciano a meraviglia e riflettono una visione molto precisa dei ruoli di genere. L'uso della parola spetta agli uomini. Le donne devono limitarsi a essere belle e tacere.
 
== Bibliografia ==