André Malet: differenze tra le versioni

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*La crocifissione di [[Gesù]] in se stessa non ha nulla di escatologico. Moltissimi uomini sono stati crocifissi lungo il corso della [[storia]]. Quello che importa è il significato della sua morte. Un osservatore non vi vede che un fatto insignificante o, a rigore, penoso. Per lo storico «è appena probabile che Gesù sia stato crocifisso come profeta messianico, allo stesso modo di altri agitatori». Per il non credente, la crocefissione segna semplicemente la [[Fine (termine)|fine]] di un idealista. I fatti nudi non sono niente, il loro vero essere è il loro significato. Ma il significato è sempre l'oggetto d'una rivelazione e d'una elezione, il che spiega esattamente che, se tutti s'accordano sulla morte di Gesù, esiste il più assoluto dissenso sul suo significato che ne costituisce la [[realtà]] profonda. (da ''Le Pensée de [[Rudolf Bultmann]]''; citato in Christian Duquoc, ''Cristologia'', Queriniana, Brescia 1972)
*La risurrezione non può dunque consistere nella riapparizione che è descritta dai racconti di [[Pasqua]], poiché «afferma molto di più che il ritorno da una [[morte]] alla [[vita]] di quaggiù, in quanto è un avvenimento escatologico». Il Risorto, in quanto è il Tutt'Altro, non può essere che un ''Verständnis'' dell'[[uomo]]. Se fosse ciò che dicono i racconti di Pasqua (un [[essere]] soprannaturale), in che cosa l'[[umanità]] risulterebbe cambiata? Ci sarebbe semplicemente un vivente in più. (''idem'')
 
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