Mario Rapisardi: differenze tra le versioni

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*La migliore azione, che possa fare un [[monarchia|Re]] non amato dal suo popolo, è quella d'andarsene e di lasciarlo libero<ref>In risposta a un referendum del «Giornale d'Italia» sul quesito: «Re Manoel di [[Portogallo]] doveva combattere l'estrema battaglia alla testa delle truppe rimaste a lui fedeli, o ha fatto bene ad abbandonare il campo?»</ref>. (I-XX)
*No, no: quando la tua maschia figura sorgerà in Campo dei Fiori, o Giordano Bruno, i giovani penseranno che non è più tempo di sopportare le vigliacche transazioni di una gente che ha più paura della libertà che del disonore; si persuaderanno che, fintanto non si estirpi il [[prete]] da Roma, Roma non avrà piena coscienza dei suoi nuovi destini, l'[[Italia]] non avrà libere istituzioni, il popolo non racquisterà mai interamente la sua sovranità. (IV-II)
*Le sonate di [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]] c'inalzano nel regno indefinito del pensiero, agitato da occulte potenze, popolato di esseri sovrumani che parlano un linguaggio di vaticini superbi e di ricordanze sublimi. (II-VII)
*Il regno di [[vincenzo Bellini|Bellini]] è tutto nell'indefinito sentimento, nella malinconia congenita della vita. L'amore e il dolore, argomenti perpetui di ogni arte, ricevono da lui un'espressione profondamente e sostanzialmente musicale. (II-VII)
*Amo la musica sopra tutte le arti. Essa comincia dove la parola finisce: è la lingua universale di tutti i cuori che amano e dolorano sulla terra (e che altro è la vita se non amore e dolore?) ci solleva dalla realtà grigia all'impero sterminato e luminoso dei sogni; ci dà il sentimento e la nostalgia dell'Infinito. (II-VIII)
 
==[[Incipit]] di alcune opere==