Henry Louis Mencken: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 57:
 
==''Trattato sugli dei''==
'''Copyright''': Il Saggiatore, Milano, 1967, traduzione a cura di Aldo Devizzi.
 
*Ci vuol tempo per strappare alla fede e per educare allo scetticismo; tempo, e non poco sforzo e dolore. Soltanto lo scettico della terza generazione è veramente sicuro: suo nonno deve aver accettato il denaro del Diavolo quando era ancora celibe.
*Il fatto che le minacce dell'inferno abbiano una loro utilità sociale non è un argomento a sostegno della verità della religione: è semplicemente un argomento a sfavore della specie umana.
*L'unico vero modo per conciliare scienza e religione è di istituire qualcosa che non sia scienza e qualcosa che non sia religione.
*Si deve certamente ammettere che la religione è una delle più grandi invenzioni che mai si siano avute sulla terra.
*La religione fu inventata dall’uomo, così come dall’uomo furono inventate l’agricoltura e la ruota, e in essa non v’è assolutamente nulla che giustifichi la credenza che i suoi inventori avessero l’ausilio di potenze più alte, terrene o d’altra natura. In alcuni suoi aspetti, essa è estremamente geniale, in altri di commovente bellezza, ma in altri ancora è così assurda da rasentare l’imbecillità.
*Naturalmente è l’inferno, non il paradiso, che rende potenti i sacerdoti, perché - dopo migliaia di anni di cosiddetta civiltà - la paura rimane l’unico comune denominatore dell’umanità. […] L’essenza di tutta la moralità sacerdotale è la ricompensa, e senza un inferno di qualsivoglia specie, o un altro genere di ricompensa, essa diviene retorica, senza alcun significato.
*La vera patria delle apocalissi e delle escatologie è l’[[India]]. Si sono inventati più paradisi e inferni qui, che in tutto il resto del mondo, e la loro influenza è visibile in tutte le teologie moderne.
*Il valore d’un sacrificio non è provato dalla causa che vi sta dietro. Migliaia di persone hanno rinunciato alla propria vita con altrettanto coraggio di Gesù, per cause infinitamente meno elevate e luminose. Tutti i [[martiri]], in verità, credono di riuscire a scuotere il mondo, anche se nessun altro vi riuscì come lui.
*Nessun uomo o donna realmente civile crede oggi nella cosmogonia della Genesi, né nella realtà dell’inferno, e neppure in qualche altra delle antiche imbecillità che ancora godono considerazione presso il grosso popolo., […] In altre parole, l’uomo civile è divenuto il dio di se stesso. Quando incontra delle difficoltà, non ne dà più la colpa all’inimicizia inscrutabile di potenze lontane e ineffabili; le attribuisce alla propria ignoranza ed incompetenza.
*La verità è che la teologia cristiana - come ogni altra teologia - non è soltanto contraria allo spirito scientifico, lo è anche ad ogni altro tentativo di pensiero razionale. […] L’unico vero modo per conciliare scienza e religione è di istituire qualcosa che non sia scienza e qualcosa che non sia religione.
*Il fatto però che le minacce dell'inferno abbiano unala loro utilità sociale non è un argomento a sostegno della verità della religione:; è semplicemente un argomento a sfavore della specie umana.
*La cosa principale è che il cristianesimo, sola fra le religioni del mondo moderno, ha ereditato un opulento contenuto estetico, ed è pertanto esso stesso un’opera d’arte. La forza di umana attrattiva di tutta questa poesia è così potente che promette di sopravvivere alla decadenza del cristianesimo.
 
[[Categoria:Scrittori statunitensi|Mencken, Henry Louis]]