Petronio Arbitro: differenze tra le versioni

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*Ma, indegno obbrobrio, v'è gente che mangia carne di [[pecora]] eppure indossa una tunica di lana! In quanto alle [[ape|api]], io le considero delle bestie divine, perché vomitano [[miele]], seppure si voglia dire che lo ricevano da Giove. E se è vero che esse pungono, gli è perché là dove è dolcezza, vi troverai unita amarezza. (cap. LVI; 1982, p. 99)
:Che è un delitto che è tremendo, davvero, che uno si mangia la pecorella, e che ci prende il mantello, in più. Ma le api, per me, sono bestie da dei, che ti vomitano il miele, anche se ci raccontano che se lo prendono da Giove. Che è per questo, poi, che ci pungono, perché là, dove ci sta il dolce, ti trovi anche l'amaro. {{NDR|Petronio, ''Satyricon'', traduzione di Edoardo Sanguineti, Einaudi, 1991}}
*Quale il padrone, tale anche il servo. (58, citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''Chi l'ha detto?'', Hoepli)
:''Qualis dominus, talis et servus''.
*Amici, badate che anche i servi sono uomini e hanno bevuto lo stesso latte, come noi, e non vuol dire nulla se poi mala sorte li colse. (cap. LXXI; 1982, p. 135)
:Ma anche gli schiavi, amici miei, uomini sono, che ci hanno bevuto tutti un latte, anche se un porco destino c'è, che li schiaccia. {{NDR|Petronio, ''Satyricon'', traduzione di Edoardo Sanguineti, Einaudi, 1991}}