Marie-Dominique Philippe: differenze tra le versioni

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*Attraverso il dono del timore di Dio, Maria ama la sua piccolezza, la sua nullità, perché solo Dio è degno di ricevere tutte la gloria.
*Fuori dalla misericordia onnipotente di Dio, lei {{NDR|Maria}} non è niente.
*Giuseppe {{NDR|nella nascita di Gesù}} è presente per nascondere il mistero, per custodire gelosamente il segreto del Padre.
*I pianti di quelle mamme {{NDR|della strage degli innocenti}}, lei li prende tutti con sé, nel suo cuore, per offrirli a Gesù. Quelle lacrime non hanno attenuato la sua gioia, l'hanno fatta diventare più pura, intensa e divina.
*L'umiltà, quando diventa una virtù divina, fa tabula rasa: non si accontenta più di vincere l'orgoglio, di appiattirne gli eccessi; scava l'abisso della piccolezza, perché l'Amore di Dio possa riempirlo della sua presenza, per attirare questo amore con maggiore violenza ed audacia.
*Maria gioca un ruolo importantissimo. E’ Lei che presenta Gesù al sacerdote, Dunque ella coopera al mistero che porta a compimento tutto il sacerdozio levitico.
 
{{NDR|Marie-Dominique Philippe, ''Maria. Figlia del suo figlio'', traduzione di M. Conti, Piemme, 2001}}