Friedrich Dürrenmatt: differenze tra le versioni

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===[[Incipit]]===
Nel marzo scorso dovevo tenere a Coira, presso la Società Andreas Dahinden, una conferenza sull'arte di scrivere romanzi polizieschi. Vi arrivai in treno che già annottava; nuvole basse e un nevischio deprimente, e gelo dappertutto. La conferenza si tenne nella sala dell'Unione Commercianti. Il pubblico era piuttosto scarso, dato che quella stessa sera Emil Staiger parlava nell'Aula magna del Liceo sull'ultimo Goethe. Non ero in vena quella sera - neanche gli spettatori lo erano del resto - e parecchi del luogo lasciarono la sala prima che la conferenza fosse finita. Mi intrattenni brevemente con qualche membro della presidenza, con due o tre professori liceali che avrebbero certo preferito essere andati anche loro ad ascoltare l'ultimo Goethe, una dama di beneficenza, presidentessa onoraria dell'Associazione delle domestiche della Svizzara orientale, e dopo aver incassato previa ricevuta onorario e rimborso spese mi ritirai nell'albergo che mi avevano destinato, L'hotel Steinbock, vicino alla stazione. Ma anche qui desolazione.
 
{{NDR|Friedrich Dürrenmatt, ''La promessa'', traduzione di Silvano Daniele, Einaudi, 2005}}
 
==''La Panne''==
===[[Incipit]]===
Ci sono ancora delle storie possibili, storie per scittori? Se uno non intende raccontare di sé né romanticamente, liricamente generalizzare il proprio io, se non si sente affatto obbligato a parlare con assoluta veridicità delle proprie speranze e delle proprie sconfitte, o del proprio modo di fare all'amore, come se la veridicità ne facesse un caso universale e non piuttosto un caso clinico, psicologico, se uno non intende farlo e tirarsi da parte con discrezione, difendere garbatamente le proprie faccende private, ponendosi di fronte al proprio tema come uno sculture di fronte alla materia prescelta, lavorandoci e sviluppandosi attraverso di essa, e voglia, come fosse una specie di autore classico, non lasciarsi prendere subito dalla disperazione, anche se non si possono certo negare le vere e proprie assurdità che ovunque vengono a galla, allora scrivere diventa un mestiere più difficile, più solitario e anche più insensato.
 
{{NDR|Friedrich Dürrenmatt, ''La Panne'', traduzione di Eugenio Bernardi, Einaudi, 2005}}
 
==[[Incipit]] de ''Il minotauro''==