Kāma Sūtra: differenze tra le versioni

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Noi ci inchiniamo alla [[religione]], al [[potere]] e al [[piacere]], perché sono l'argomento di questo testo, e agli studiosi che hanno fatto conoscere la concordanza che esiste fra i tre, poiché fanno parte integrante del testo. Quando il Creatore emise le creature, infatti, per prima cosa enunciò in centomila capitoli il mezzo per conseguire i tre fini della vita umana, il quale è il nesso vitale con ciò che sostenta le creature stesse. Manu, figlio dell'Autogenerato, fece di una parte di questo un'opera indipendente sulla religione, Bṛhaspati ne fece una sul potere, e Nandin, il servitore del Grande Dio [[Shiva|Śiva]], compose un'opera a sé stante in mille capitoli, il ''Kāmasūtra'', che Śvetaketu Auddālaki ridusse a cinquecento capitoli. E poi Bābhravya del Pāñcāla lo ridusse ulteriormente a centocinquanta capitoli sui seguenti sette argomenti: osservazioni generali, il [[sesso]], le vergini, le mogli, le mogli altrui, le cortigiane e l'erotismo esoterico. (I, I, 1-10)<br />
{{NDR|''Kāmasūtra'', Adelphi edizioni, 2010}}
 
==Citazioni==
*Un uomo può considerare proprio [[amicizia|amico]] uno con cui ha giocato nella sabbia, che gli è legato da un favore, che ha lo stesso carattere e gli stessi vizi, un compagno di studi, uno che conosca di lui segreti e debolezze o di cui conosca segreti e debolezze, un fratello di latte o uno insieme al quale sia cresciuto. (I, V, 32; p. 36, 2010)
 
==Bibliografia==