Pier Paolo Pasolini: differenze tra le versioni

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*'''Enzo Biagi''': Senza cinema, senza scrivere, che cosa le sarebbe piaciuto diventare?
'''Pier Paolo Pasolini''': Un bravo calciatore. Dopo la letteratura e l'eros, per me il football è uno dei grandi piaceri. (da ''La Stampa'', 4 gennaio 1973)
*'''Pier Paolo Pasolini''': Mi sento superato. E a questo punto mi sento addirittura di abiurare della mia ''Trilogia della vita'', cioè dal ''Decameron'' fino alle ''[[Il fiore delle Mille e una notte|Mille e una notte]]''.
'''Intervistatore''': Lei pensa che i cineasti si siano spinti troppo oltre?
'''Pier Paolo Pasolini''': No, i cineasti direi di no. Forse i produttori di pellicole pornografiche.
'''Intervistatore''': Quando uscirà il suo ultimo film che si intitolerà ''[[Salò o le 120 giornate di Sodoma|Le 120 giornate di Sodoma]]'', lei crede che scandalizzerà ancora una volta?
'''Pier Paolo Pasolini''': Mah...io penso che scandalizzare sia un diritto, essere scandalizzati è un piacere e chi rifiuta di essere scandalizzato è un moralista, il cosidetto moralista.
'''Intervistatore''': Il [[Sesso|sesso]] è [[Politica|politica]]?
'''Pier Paolo Pasolini''': Naturalmente.
'''Intervistatore''': E la scatologia?
'''Pier Paolo Pasolini''': Anche la scatologia è politica. Non c'è nulla che non sia politica.
'''Intervistatore''': Il cannibalismo?
'''Pier Paolo Pasolini''': In certi ambienti...è un fatto politico reale, in certi ambienti è un fatto politico metaforico.
'''Intervistatore''': Lei crede che sia il modo migliore di sbarazzarsi dei propri nemici politici?
'''Pier Paolo Pasolini''': Vede, ho fatto proprio in questi giorni due modeste proposte alla maniera di [[Jonathan Swift|Swift]]: ho proposto di divorare gli insegnanti della scuola dell'obbligo e i dirigenti della televisione italiana.
'''Intervistatore''': Sono coriacei...
'''Pier Paolo Pasolini''': Beh...noi abbiamo buoni stomaci.
'''Intervistatore''': Lei ha sempre lo stesso odio per i [[Borghesia|borghesi]] e la borghesia?
'''Pier Paolo Pasolini''': Non si tratta di odio, è qualcosa di più e di meno. E io devo purtroppo rinunciare a questa specie di odio, perchè in [[Italia]] tutti sono diventati borghesi.
'''Intervistatore''': Quando sono i borghesi a dimostrare il successo di un suo film, la rende triste saperlo?
'''Pier Paolo Pasolini''': Non succede mai che siano dei borghesi a decretare il successo di un mio film. Sono le élites borghesi, cioè quelle a cui io stesso appartengo, e le masse del pubblico che mescolano insieme la classe economicamente borghese e la classe economicamente povera o sottoproletaria.
'''Intervistatore''': Perché oggi non è più un militante?
'''Pier Paolo Pasolini''': In quale senso?
'''Intervistatore''': Non è più un militante politico...
'''Pier Paolo Pasolini''': Lo sono più che mai. Non sono mai stato iscritto a un partito politico. Mi sento un indipendente di sinistra. Ma continuo a militare più che mai.
'''Intervistatore''': Prova mai nostalgia per l'epoca in cui a volte la gente la insultava per strada?
'''Pier Paolo Pasolini''': Mi insultano ancora.
'''Intervistatore''': E le provoca un certo piacere?
'''Pier Paolo Pasolini''': Non lo rifiuto perché non sono un moralista.
'''Intervistatore''': Quale qualifica professionale preferisce? Poeta, romanziere, dialoghista, sceneggiatore, attore, critico, regista?
'''Pier Paolo Pasolini''': Nel mio passaporto scrivo semplicemente...[[Scrittore|scrittore]].
'''Intervistatore''': Perché ha circondato le riprese delle ''120 giornate'' di un tale mistero?
'''Pier Paolo Pasolini''': É stato girato con tanto mistero...perché cosí si opera bene, nel mistero. Ho cercato di difenderla più delle altre volte perché c'erano dei pericoli immediati, incombenti, ma niente di speciale...
'''Intervistatore''': Cosa intende per pericoli immediati?
'''Pier Paolo Pasolini''': L'apparire di qualche moralista che rifiuta il piacere di essere scandalizzato.
'''Intervistatore''': Lei evoca nel suo film una repubblica fantoccio che sarebbe stata instaurata in Italia durante la guerra. Voleva ricordare il regime di Vichy in [[Francia]] durante l'occupazione?
'''Pier Paolo Pasolini''': Si, è esattamente l'equivalente della Repubblica di Vichy.
'''Intervistatore''': Dove era instaurata?
'''Pier Paolo Pasolini''': Nell'Italia del nord. E aveva come capitale Salò. E infatti, il titolo del film è ''Salò''.
'''Intervistatore''': Chi era stato ad instaurarla?
'''Pier Paolo Pasolini''': Mah...credo [[Benito Mussolini|Mussolini]] stesso. Obbligato a questo, spinto a questo dai nazisti.
'''Intervistatore''': Pensa che sia stata l'epoca della grande decadenza?
'''Pier Paolo Pasolini''': É stata...la decadenza del periodo hitleriano, ma certamente non quella del grande capitalismo occidentale.
'''Intervistatore''': Si sa che in questo film un centinaio di ragazzi e ragazze vengono sottoposti a trattamenti particolarmente crudeli e violenti, a supplizi, e anche a quegli oltraggi di cui è difficile pensare peggio. Come è riuscito a scritturare questi cento ragazzi e ragazze?
'''Pier Paolo Pasolini''': Per la verità...io ho seguito i numeri che per [[Donatien Alphonse François de Sade|de Sade]] sono magici. Cioé il numero 4...e le vittime sono in tutto una ventina, non un centinaio; per sceglierle ho semplicemente fatto come per tutti gli altri film: ho incontrato migliaia di persone e ho scelto quelle che mi sembravano ideali.
'''Intervistatore''': Sono attori masochisti?
'''Pier Paolo Pasolini''': Se li ho scelti significa che lo sono. (Intervista a Pasolini per una emittente televisiva francese, datata 31 ottobre 1975.)
 
==''La meglio gioventù''==