Eugenio Borgna: differenze tra le versioni

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{{intestazione|Intervista di Marina Corradi, ''C'è il dovere di sperare. Per tutti'', in ''Avvenire'', 12 dicembre 2011}}
*Una crisi economica, per quanto grave, non ha mai nella coscienza individuale una risonanza tanto abissale quanto la desolata mancanza di qualsiasi senso, propria della depressione.
*Ci sono [[ideali]] forti come baluardi, e altri che si oscurano lasciandosi dietro un contraccolpo insostenibile.
*Niente dà a un uomo la stessa forza di resistenza alle avversità e al dolore di una [[speranza]] cristiana, pascaliana.
*Quando le certezze vengono meno, ci si può salvare solo su quella zattera in cui la [[solidarietà]] con l’altro dà senso al sacrificio nostro.
*Solo una [[educazione]] interiore ci consente di guardare alla realtà distinguendo ciò che veramente conta.
*Prendiamo l’esame di coscienza, espressione cristiana apparentemente così dinosaurica, così desueta. In realtà, questo esame educava a guardare dentro di noi ogni sera, a vedere cosa si era sbagliato, e quindi i propri limiti, e quindi a domandare aiuto per cambiare: il che già implicava una nuova speranza sul giorno che sarebbe venuto.
*Lo stesso gesto di [[pregare]] ogni mattina introduce a una giornata più aperta allo sperare; che non è mai solo per noi stessi, ma anche per gli altri, e perfino per quelli che non conosciamo.
*Questa in fondo è la razionalità più grande: sapere che la vita è ben di più di tutti i nostri conti, di ogni nostra ragionevole previsione.