Teresa Filangieri Fieschi Ravaschieri: differenze tra le versioni

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*Venuta meno la carità privata per l'impoverimento in cui durante il viceregnato languiva la nostra Napoli, i governatori di [[Sant Eligio]] nel 1592 decisero d'aprire colà un banco pubblico. Cotesto banco per la pegnorazione d'oggetti preziosi divenne ricchissimo e non solo diede grandi proventi al Pio Luogo ma lo mise in condizione di sovvenire con generose elemosine altre istituzioni caritative. (p. 62)
*E giacché feci parola della tenerezza piena di coteste nostre donne mi è caro dire un fatto avvenuto in giorni non lontani dal periodo di cui scrivo, periodo di rovina e di squallore del pio Luogo per mancanza di denaro fece sapere alle balie, che nutrivano fuori della Casa Santa i trovatelli, di non poterlo più rimunerare, lasciandole li bere di riportare i bambini al brefotrofio, a meno che non avessero voluto allevarli gratuitamente. Erano molte di queste nutrici popolane; e tutte risposero: «Siamo povere, ma non abbandoneremo le nostre creature La [[Madonna|Vergine Santa]] ci aiuterà!» Care parole che sempre pi rivelano la carità napoletana di cui è così dolce cosa rintracciar dappertutto le confortanti manifestazioni. (p. 128)
*Terminata la nutrizione, i fanciulli venivano affidati ad un certo numero di donne, che, mercé un salario mensuale, ne prendevano cura. Fatti più adulti quei maschi, che si riconoscevano atti a mestieri, erano affidati ad abili artefici, che gl'istruivano. Coloro poi che rivelavano più fino ingegno, erano avviati agli studi per un'arte o una professione. Buon numero veniva incamminato al sacerdozio, via che venne loro aperta con ogni agevolezza dalla Bolla di [[Papa]] [[Niccolò IV]], che ordinò bastare all'esposto l'attestato del registro della ruota per potere aspirare al sacerdozio.. (p. 130).
*Ultime fra le opere interne presso il conservatorio era il Ritiro. Ivi vivevano le donne che desideravano menar vita austera od ascetica: avevano cappella e casa separata. Al ritiro, che io chiamerò Cenobio della Casa Santa, si giungeva passando dal gran cortile nel piccolo per un portico detto della pace: nome che gli venne da una Chiesa fondata da [[Alfonso I d’Aragona]] nel luogo di Campo vecchio, ove ei si accampò prima della conquista di Napoli. La Chiesetta anima fu poi abbai tuta per ampliare la grande Chiesa dell'Annunziata. (p. 133)
*Dei ricchi avanzi del passato si faceva stolto baratto e mercimonio; andavano venduti a vil prezzo oggetti d'oro o d'argento, di rame e dl bronzo mirabilmente fusi e cesellati; l'indisciplinatezza al di dentro, l'abbandono al di fuori facevan vivere miseramente, senza letti, o sino scalze la [[famiglia]] delle ricoverate. Non era tutelato l'onore delle giovinetto, tenute fuori dalla Santa Casa; nella quale sovente ritornavano pervertito e pervertitrici, disonorato ed abbietto. Condotte innanzi nell'[[ozio]] o nel disordine le alunne, erano giunte finanche a vendere la biancheria per procacciarsi il vitto, che in misura troppo scarsa ricevevano. La nutrizione ai bambini andava male come andava male il rimanente. Si affidavano quei moschini a donne esterne, che si offrivano di nutrirli senza controllo di sorta alcuna. Non rimanevano nel brefotrofio che storpi ed inermi. Intanto la morte di quei disgraziati raggiunse tale pro- porzione, che fu stabilito di prendere a servizio trecento balie. (p. 168-69)
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*Il Banco aveva sospeso i suoi pagamenti: mancavano dunque i mezzi di sovvenire a' più urgenti bisogni della numerosa famiglia. Fu in quel tempo, cioè nell'aprile del 1860, che un decreto della Luogotenenza del Principe di Carigliano, richiamo alla Sopraintendenza del pio Luogo [[Vincenzo Palladini]], e gli diè per compagni i governatori [[Giuseppe Arditi]] e [[Luigi Iorio]]: ben presto anche questi ultimi si ritirarono, perché ad altri uffici chiamati. Così l'avvocato Palladini, dopo avere per ben due volte fatto domanda ai dimissione, rimase solo a portare il grave carico che gli era affidato. Uomo di animo generoso e benefico il Palladini governò con grande a affetto la numerosa famiglia della Casa Santa dell'Annunziata. Mercè la sua solerzia e l'opera intelligente di valenti [[avvocato|avvocati]], a capo dei quali era Roberto Savarese ci giunse a far pagar al governo gli arretrati che gli erano dovuti, e la sdebitò di parecchie migliaia di ducati; provvido al miglior nutrimento delle ricoverate, che volle inoltre fornire di buoni letti, di biancheria e di vestimenta; in ultimo di fine alle fabbriche interno. (p. 183-84)
*Nella tornata del governo dell'Annunziata dcl 22 Febbraio 1872 fu stabilito di porre allo studio delle gravissime quistioni, che per la vita del pio Luogo richiedevano pronta risoluzione. Veniva più di ogni altra quella della così detta ruota, ossia del torno: argomento difficilissimo intorno al quale la stampa di [[Francia]] e di [[Germania]], e più tardi anche la nostra aveva lungamente combattuto. Ma nel campo spinoso della beneficenza ohimè! La completa vittoria, che sarebbe il bene assoluto, non viene mai raggiunto né da mia parte né dall'altra dei combattenti. (p. 187)
*Come già si disse al principio della nostra narrazione, il passaggio del bambino per la ruota simboleggiava la paternità dell'Ospizio, e lo legittimava figlio della Casa Santa, e figlio della [[Madonna]], come fu sempre detto dai nostro popolo. In tempi di viva fede cotesto titolo doveva per dolce pietà elevare senz'altro la condizione del povero trovatello. Oggi, come nel passato, il simbolo, ossia il titolo, rimarrà sempre sacro alle anime religiose e caritative, se pure la forma di ammissione viene mutata. La maternità di Maria non è una delle pur dolci speranze del nostro [[Religione|culto]]? E come Madre pietosa non l'invochiamo sempre nei pericoli, nei dolori, nelle gioie della vita? I figlioli dell'abbandono, quei meschini esiliati dal seno materno, saranno sempre i figliuoli di predilezione di Maria che ama egualmente tutti, e non disdegna d'esser madre dei poveri, dei negletti, e sino dei figliuoli della colpa. Questo è un nobile sentimento che, nato dalla fede medesima, non verrà mai meno nel cuore dei Napoletani.. (p. 190).
*Un grave danno della ruota, forse il maggiore, era il rilevato numero di figliuoli illegittimi esposti, da superare forse la terza parte di tutta l'ammissione, che oggi ascende in media a bel 2200 bambini in ogni anno. Basterà il narrare che dai 1 Gennaio l873, aperto a guisa di esperimento un ufficio di presentazione per le sole ore del giorno, si ebbero in quell'anno dugentosessantatré bambini dichiarati legittimi; nel 1874 se ne noverarono seicentotré; e nel primo semestre di quest'anno già se ne contano trecentosettantasei. Non seri codesti bambini salvati alla condanna di condurre la [[vita]] cori un marchio attaccato al collo, testimone dell'indecorosa loro origine. L'esperienza, che è poi vera maestra de gli uomini, ci. ha mostrato quanto sia sovente più agevole il porre in pratica ciò che in teoria presentava gravissime difficoltà. (pp. 191-92).
*Nell'ottobre dello scorso anno, volendo il Consiglio fare un saggio della diretta presentazione all'ufficio, non solo non in contro in questa prova i temuti ostacoli; ma vide gli esponenti abbandonare la via della Ruota (che era aperta in quel [[tempo]]) e pieni di buon volere venire in ufficio, ed esser lieti di affidare il bambino nelle braccia della Suora di [[Carità]]. Dei dugento e più bambini immessi in quel mese di esperimenti, una ventina appena ne accolse la Ruota. (pp. 192-93).